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D’Alema: “Italia, spesso c’è ignoranza trogloditi”. Israele e Arabia? Ora problemi

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ROMA (WSI) – Il ruolo dell’Italia nello scacchiere geopolitico all’estero? Sicuramente il paese non è più protagonista. E’ quanto afferma Massimo D’Alema, ex premier ed ex ministro degli Esteri in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. E sulla Libia, “purtroppo il giorno dopo che Renzi ha rivendicato un ruolo-guida, l’Onu ha nominato l’ambasciatore tedesco”.

In generale, sulla questione del Medio Oriente, è stato “sbagliato l’ostracismo verso l’Iran”.  E, continua l’ex presidente del Consiglio, “è divenuto insostenibilmente sbagliato con il passaggio dal conservatore Ahmadinejad al riformista Rohani. L’ostracismo era dettato non dagli interessi dell’Occidente, ma da quelli dei due alleati dell’Occidente: Arabia Saudita e Israele. I quali, più che alleati, si sono rivelati due problemi”.

Così, alla domanda del giornalista “Qual è oggi il ruolo dell’Italia?”.

Non siamo tra i protagonisti. Questo ci ha evitato se non altro di commettere errori. Non siamo tra coloro che hanno destabilizzato, ma neppure tra coloro che cercano di rimettere insieme i pezzi”.

All’osservazione secondo cui l’Italia sarebbe passata dalla fase in cui “si andava in Europa con il cappello in mano” a quella in cui “si picchiano i pugni sul tavolo”, e alla domanda su quale sarebbe la strategia giusta, D’Alema ha risposto:

Non siamo mai andati in Europa con il cappello in mano. Il centrosinistra vi andò con l’autorevolezza di governi che ridussero il debito pubblico dal 132 al 102% del Pil, portando l’Italia nell’euro e ottenendo per Prodi la presidenza della Commissione. Quando Ciampi prendeva la parola a Ecofin, non era considerato un questuante. A picchiare i pugni sul tavolo provarono Berlusconi e Tremonti, senza grandi fortune. Non seguirei quella strada. Renzi, anziché baccagliare con la Merkel, dovrebbe farsi promotore con gli altri leader del socialismo europeo di una nuova politica. Che fine ha fatto il piano di investimenti Juncker?”.

Riferimento durante l’intervista alla nota passeggiata sottobraccio a un deputato di Hezbollah, nel 2006, a Beirut:

Spesso in Italia prevale l’ignoranza di trogloditi che non sanno di cosa si parli. Hezbollah rappresenta una parte significativa della società libanese. All’epoca faceva parte della coalizione di governo: il ministro degli Esteri era un accademico islamico espressione di Hezbollah. Siccome io lavoravo per la pace tra Israele e Libano, era inevitabile che incontrassi anche le forze che governavano il Libano”.

Sull’ISIS, D’Alema ritiene che:

“Fino a quando resterà questa tensione tra Arabia Saudita e Iran, l’Isis non sarà sconfitto. Purtroppo gli Usa hanno commesso errori gravissimi nella regione, dalla guerra in Iraq alla scelta del governatore Bremer — il quale non passerà alla storia come un genio — di liquidare, con Saddam, anche lo Stato e l’esercito iracheno. Oggi alcuni capi dell’Isis sono ex ufficiali di Saddam».