(9Colonne) – Roma, 12 feb – Ampio spazio sui giornali di oggi alla vicenda dei diari di Benito Mussolini “rivelati” dal senatore Marcello Dell’Utri. L’esponente forzista, intervistato dalla Stampa, spiega che “i diari sono custoditi nella cassaforte di un notaio di Bellinzona e voglio precisare che non ne sono il proprietario, io li ho solo visti”. Questi scritti del Duce coprirebbero un arco temporale che va dal 1935 e arriva al 1939. Dell’Utri annuncia la sua intenzione di farli pubblicare: “Un documento fantastico che servirà a fare maggiore chiarezza sull’uomo Mussolini con i suoi stati d’animo e i suoi dubbi”. Soprattutto sull’entrata in guerra: “A un certo punto – spiega Dell’Utri – Mussolini scrive: ‘Non possiamo e non dobbiamo prendere le armi, che poi non abbiamo’ e inoltre aggiunge che l’alleato di oggi potrebbe diventare il nemico di domani”. Una decisione poi disattesa, sottolinea il senatore, “probabilmente per non lasciare il campo libero alla Germania che sembra ormai vittoriosa. E così ha rovinato l’Italia”. Sullo stesso quotidiano anche un colloquio con la nipote del Duce, Alessandra Mussolini, che ha ricevuto da Dell’Utri delle fotocopie dei documenti e che afferma: “In quelle carte il nonno Benito che conoscevo”. Sul Corriere della Sera in evidenza ancora le parole della Mussolini: “C’è scritto quello che raccontava nonna Rachele del nonno: la forte contrarietà a Hitler e alla potenza tedesca che voleva la guerra”. Anche il Giornale intervista Dell’Utri e pubblica diversi stralci dei presunti diari. Colpisce, tra le altre cose, questa “stroncatura” della borghesia dell’epoca: “E’ spendacciona, non dà valore al denaro e alla fatica, anima solo le sale da ballo, prolifera figli idioti, è altezzosa e superba”.