NEW YORK (WSI) – “Non penso che i danesi abbiano compreso pienamente le conseguenze di quanto accadrà se la Danimarca entrerà a far parte del piano statunitense di difesa missilistica”.
Così l’ambasciatore russo a Copenaghen, Mikhail Vanin, in un suo articolo pubblicato sul Jyllands-Posten, aggiungendo che se la Danimarca parteciperà al progetto di scudo antimissile Usa, le sue “navi da guerra diventeranno obiettivi dei missili a testata nucleare” di Mosca.
Fino dalla sua nascita sotto la presidenza di George W, Bush, Mosca ha osteggiato il progetto di scudo anti-missile che prevede lo schieramento di radar e batterie di missili intercettori in Polonia e Romania e incrociatori e cacciatorpdeiniere Usa nel Mediterraneo.
Per Washington e gli alleati europei il progetto – che dovrebbe essere operativo nel 2025 – ha l’obiettivo ufficiale dichiarato di proteggere la regione dalla minaccia di missili intercontinentali lanciati dalle lontanissime Iran e Corea del Nord.
Non si è fatta attendere a lungo la risposta di Copenaghen. La presidente della commissione Esteri del Parlamento, Mette Gjerskov, ha definito la “minaccia” formulata dall’ambasciatore russo “non necessaria” visto che lo scudo antimissile è solo “un sistema di allarme” e non minaccia la Russia.
Il ministro degli Esteri, Martin Lidegaard, ha rincarato la dose definendo le parole dell’ambasciatore “un retorica inaccettabile e del tutto sproporzionata”. (mt)