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Dalla vite al calice

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Audacia, talento e innovazione si intrecciano nella storia di Nicolas Feuillatte, la più giovane grande Maison dello Champagne

A cura di Francesca Gastaldi

Due uomini dal talento visionario, un gruppo di viticoltori e una scommessa comune: quella di dar vita a un marchio d’eccellenza. Si potrebbe riassumere così la storia che ha portato alla nascita di Champagne Nicolas Feuillatte, la più giovane tra le grandi Maison del settore, oggi numero uno in Francia e terza al mondo. Tutto è iniziato nel 1972 quando Henri Macquart fondò a Chouilly, nella regione della Champagne-Ardenne, il Centre Vinicole de la Champagne con l’intento di riunire sotto una stessa egida i viticoltori e garantire la vendita delle loro uve dopo un’eccedenza di raccolto. Pochi anni dopo, nel 1976, Nicolas Feuillatte, uomo d’affari proveniente da una famiglia di commercianti di vini e liquori, famoso all’epoca negli Stati Uniti per essere diventato il più importante importatore di caffè, ebbe una fortunata intuizione. Vivendo a New York, l’imprenditore aveva fiutato il fascino straordinario e l’invidiabile reputazione che la gastronomia francese esercitava sulla società americana dell’epoca. Sostenuto da questa convinzione, Nicolas Feuillatte decise di far ritorno in Francia per acquistare e consolidare un vigneto nella regione dello Champagne. Ben consapevole del duro lavoro che avrebbe richiesto la realizzazione del suo progetto e degli standard rigorosi ai quali avrebbe dovuto attenersi, Feuillatte riuscì a superare le difficoltà e a lanciare sul mercato il suo marchio: un elegante champagne, impreziosito da un’etichetta originale, recante la sua firma.  

La vendemmia di Nicolas Feuillatte è rigorosamente manuale: un vigneron versa le preziose uve di Chardonnay nelle casse che andranno in cantina per diventare champagne

Considerato l’apoteosi dell’eccellenza francese, tanto da annoverare tra i suoi primi estimatori personaggi del calibro dei Kennedy e Aristotele Onassis, questo champagne ebbe da subito un grande successo. Fu proprio per soddisfare la domanda crescente che l’imprenditore, nel 1986, prese una decisione storica: quella di unire le forze con il Centre Vinicole de la Champagne fondato da Henri Macquart. Per la prima volta entrò a far parte dell’universo dello champagne un originale modello cooperativo divenuto negli anni un esempio di impresa innovativa e di successo globale. Da quel momento in poi, Nicolas Feuillatte sarebbe diventato il miglior ambasciatore dello champagne, nonché fondatore di un marchio destinato nel 1995 a raggiungere il traguardo di 1 milione di bottiglie vendute, che divennero 10 milioni nel 2014. 

Sin dagli esordi, la filosofia del brand è stata quella di creare bottiglie destinate non a pochi privilegiati ma ad un pubblico più ampio, senza rinunciare alla qualità, nella convinzione che il prestigioso vino avrebbe dovuto estendersi oltre la cerchia di una ristretta élite, inaugurando così un nuovo concetto di lusso riassunto dal motto: “Se lo champagne è un prodotto eccezionale, non deve essere riservato alle occasioni eccezionali”. Negli anni Novanta venne inaugurata la boutique Nicolas Feuillatte a Parigi, nell’elegante Rue du Faubourg Saint-Honoré, da subito basata su un innovativo concetto di vendita al dettaglio esperienziale. Guidati dai consigli di un esperto enotecario si possono percorrere diversi spazi con arredamenti personalizzati secondo il tema o l’espressione della cuvée e fare esperienze sensoriali come quella delle bolle di luce e bolle olfattive che invitano a riconoscere gli aromi principali di una cuvée. 

Terroir Premier Cru è uno champagne sans-année, poco dosato, creato da una selezione di uve provenienti da cinque dei territori Premiers Crus

La grande fortuna delle bottiglie Nicolas Feuillatte si deve al terroir eccellente da cui prendono vita, classificato come Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma anche ad un know-how autentico. Il segreto della loro essenza risiede in un caratteristico mosaico di suoli: da quelli sabbiosi, che danno vita a vini leggeri e fruttati, a quelli argillo-calcarei, alla base dei vini che uniscono struttura e fruttuosità, fino ad arrivare ai suoli gessosi che danno ai vini una mineralità e una freschezza la cui complessità aromatica si arricchisce con il tempo. Grazie al contributo dei suoi 5.000 viticoltori, Nicolas Feuillatte dispone di una palette qualitativamente eccezionale: a comporre le cuvées firmate dalla Maison sono infatti 11 dei 17 Grands Crus, 26 dei 42 Premiers Crus e 145 dei 260 altri cru della denominazione champagne. A dirigere creativamente gli assemblaggi di questa varietà straordinaria di cru è Guillaume Roffiaen, Chef de Caves di Champagne Nicolas Feuillatte dal 2017. Grande appassionato del mondo del vino sin da giovane, dopo aver conseguito gli studi come ingegnere agrario e agroalimentare, Roffiaen ha ottenuto il Diploma Nazionale di Enologo nel 2002 e ha seguito uno stage proprio al Centre Vinicole-Champagne Nicolas Feuillatte. Nel 2014 è entrato a far parte della Maison come Directeur Oenologie et Qualité ed è stato nominato prima Chef de Caves e poi Directeur Vignes et Vins nel 2018.  

I barili Nicolas Feuillatte per l’affinamento di alcune cuvée speciali

La cuverie, dove avviene la prima fermentazione alcolica in acciaio

È proprio a Guillaume Roffiaen che spetta il compito di assicurarsi che ogni fase della produzione dello champagne Nicolas Feuillatte segua il suo corso in modo impeccabile. Tutto il processo parte dall’assemblaggio, pilastro della tradizione dello champagne e punto culminante della composizione delle cuvée. Per lo Chef de Caves, i vini riserva sono il cuore della creazione: scelti per la loro qualità, la loro consistenza, diversità e potenziale d’invecchiamento, costituiscono l’equilibrio perfetto delle cuvée di Nicolas Feuillatte. Per i millesimati sono invece l’anno e il suo clima a fare la differenza. Una cuvée millesimata trasmette infatti allo champagne il carattere particolare della sua annata. E poiché la qualità richiede tempo, tutti gli champagne Nicolas Feuillatte riposano pazientemente nelle cantine, ben oltre il periodo di maturazione consueto, prima di essere commercializzati in tutto il mondo. Si va da un minimo di tre anni per i non-millesimati fino ai dieci anni per le cuvée più prestigiose. Una fase fondamentale della lavorazione è anche il dosage, che consiste nell’aggiungere zucchero e vini di riserva al momento del rabbocco. In questo caso, la quantità di zucchero varia a seconda della categoria di champagne desiderata, da Brut a Demi-Sec.