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Danimarca sotto tiro: importa deflazione dall’euro, corona vola

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COPENHAGEN (WSI) – Anche la Danimarca è piombata in una fase di deflazione e i mercati la stanno prendendo di mira. I prezzi al consumo sono scivolati dello 0,1% nell’anno conclusosi in gennaio 2015.

È la prima volta di inflazione negativa dal 1954. Per correre ai ripari e stimolare l’inflazione il governatore Lars Rohde potrebbe tagliare ancora i tassi. Lo ha già fatto ben quattro volte nelle ultime quattro settimane.

Alle condizioni sopra descritte la difesa del “peg” appare di giorno in giorno sempre più difficile. Copenhagen ha smentito l’intenzione di fare come la Svizzera e abbandonare l’agganciamento della propria corona all’euro.

È dagli Anni 80 che il paese scandinavo, che fa parte dell’Ue ma non del blocco a 19, ricorre all’European Exchange Rate Mechanism. Ciò comporta che la banca centrale danese continui a comprare euro per cercare di rafforzare la valuta unica e indebolire la propria.

Dal momento che le misure prese finora si sono rilevate inefficaci, secondo gli analisti di Capital Economics “un QE danese sembra sempre più probabile”.

Restando sempre in tema di politica monetaria e valute, in Turchia va in scena uno scontro frontale sui tassi di interesse tra il presidente Erdogan e la banca centrale.

Come conseguenza immediata, sui mercati la lira è crollata ai minimi di sempre. Sta aumentando il clima di sfiducia degli investitori nei confronti delle capacità del governatore dell’istituto centrale.

Riuscirà Erdem Basci a difendere la stabilità del cambio e dei prezzi? I mercati non ci credono più.

(DaC)