Il numero uno della divisione investimenti della banca svizzera percepisce un grosso rischio legato alla guerra commerciale sino americana a cui nessuno sta dando abbastanza peso e che potrebbe invece portare turbolenze sui mercati.
Intervenuto dal World Economic Forum di Davos, nelle alpi della Svizzera, Mark Haefele ha spiegato che la maggior parte degli investitori è concentrata sugli aspetti sbagliati, aggiungendo come UBS e la sua divisione di Wealth Management da 2 mila miliardi di dollari intende mettersi al riparo da questo e altri pericoli.
Il global chief investment officer ha raccontato in un’intervista a Business Insider che il botta e risposta sui dazi non è il vero problema della questione. È il quadro generale a preoccupare Haefele e il fatto che la disputa commerciale possa trasformarsi in una guerra per la supremazia nel campo tecnologico.
Secondo lui la corsa alle nuove tecnologie, motivo che ha innescato il conflitto commerciale fin dall’inizio, è la questione centrale da non perdere di vista. Risolta quella, verrebbe risolta anche l’annosa disputa commerciale e i timori di un’escalation delle tensioni geopolitiche si affievolirebbero.
Se la Cina e gli Stati Uniti vogliono infatti affermare la loro superiorità nell’universo hi-tech, devono esercitare il loro dominio non solo nella fabbricazione di prodotti che arrivano al consumatore finale, bensì nella intera catena di distribuzione, dall’inizio alla fine.
Guerra commerciale potrebbe diventare guerra tecnologica
Per il chief investment officer, che ha in gestione 2 mila miliardi di dollari di attivi – è quell’importante battaglia per il dominio del settore tecnologico che dovrebbe influire sulle decisioni di investimento di chiunque.
“Ci sono ancora molte domande aperte su come gli Usa vogliono affrontare la questione della superiorità tecnologica nei chip e altre parti della catena di distribuzione”, osserva Haefele da Davos. “Chiaramente la Cina ritiene che quel predominio sia inaccettabile e sta pertanto cercando di ridurre il gap”.
“I mercati devono ancora adeguarsi a questo scenario e c’è da attendersi una maggiore volatilità”. Questo sotto capitolo della guerra commerciale viene trascurato con la maggior parte delle persone che è distratta dalle cifre poco significanti sui dazi. Questa gente “ignora qual è veramente la posta in palio e il perché siamo arrivati sin qui”.
La diatriba commerciale sino americana potrebbe presto trasformarsi – per usare le parole del professore Zhu Min dell’università di Tsinghua – in una “guerra tecnologica” tra le due prime potenze al mondo. Si tratterebbe di una sfida per la supremazia nella catena di distruzione dei semiconduttori e di altri prodotti hi-tech.
“Sono preoccupato, la guerra commerciale potrebbe trasformarsi in una guerra tecnologica” ha dichiarato Zhu da Davos dove è in corso il World Economic Forum, parlando ai microfoni dell’emittente CNBC.
La Cina sta lavorando sodo per costruire la sua infrastruttura hi-tech in grado di competere con l’America. Un settore in cui questo è evidente è quello dei semiconduttori, dove la Cina sta facendo grandi progressi e si sta pian piano imponendo con la sua industria personale. È il tipo di cambiamento “epocale” dell’ecosistema aziendale che sconvolge i paradigmi delle strategie di investimento.
Haefele invita pertanto alla cautela quando si tratta di investire grandi somme di denaro. Il manager non è particolarmente preoccupato per uno scenario di recessione di cui tutti parlano e reputa che se i fondamentali restano robusti in un certo settore, allora UBS è pronta a fare il suo ingresso per aumentare l’esposizione quando valuta i prezzi più bassi e più attraenti.
“Ora come ora stiamo per esempio puntando nei finanziari nei mercati emergenti e negli Stati Uniti e anche le società del settore energetico”.
Un incremento dei dazi potrebbe aumentare l’inflazione non è preoccupato per un rallentamento dell’attività economica globale.
La guerra dei dazi ha i suoi costi e benefici e provare a capire quali sono è una delle cose su cui stiamo lavorando” in ottica investimenti. “È un grande rischio ma al contempo anche un’opportunità di guadagno“.