Il modello di calcolo del PIL va rivisto, perché non è più al passo con i tempi e manca di empatia. A dirlo è stato il capo dell’Ocse Angel Gurria, che ha citato la crescita delle disuguaglianza socio economiche, del populismo e delle contestazioni sociali tra le prove del fatto che i governi hanno urgentemente bisogno di trovare un’altra misura per calcolare il benessere del loro popolo.
Parlando dal World Economic Forum di Davos il segretario generale dell’OCSE ha definito il Prodotto Interno Lordo (PIL) uno strumento fuori moda. Dei cinque ospiti di un dibattito organizzato mercoledì 23 gennaio nelle Alpi della Svizzera, nessuno si è detto favorevole al fare sparire il principale indicatore della crescita dell’attività economica al mondo.
Tuttavia chiunque ha trovato dei difetti, anche grossi, facendo capire che l’indice va rivisto. “Non siamo ancora in grado di misurare il vero valore e i benefici del sistema di istruzione” per esempio, è la critica mossa da Mariana Mazzucato, economista e autrice del libro “The Value of Everything“. Sappiamo calcolare soltanto i costi e gli stipendi degli insegnanti, secondo Mazzucato.
L’indice non tiene abbastanza conto, inoltre, dell’importanza e influenza del Web. “Per come è strutturato il PIL, l’utilizzo di Wikipedia non produce nulla e non distrugge nemmeno valore, aggiunge Erik Brynjolfsson, professore di management e direttore del MIT dell’iniziativa sull’economia digitale. “Sul serio è giusto considerare che la trasmissione gratuita di sapere non contribuisca al benessere della gente?”
La discussione sulle imperfezioni del PIL avrebbe potuto continuare ancora a lungo, ma il problema è che nessuno dei partecipanti ha offerto alternative valide. Una soluzione per calcolare meglio il benessere economico sociale della popolazione, sarebbe quella di convincere i governi e dirigenti politici a integrare la nozione di “felicità” nel PIL e nelle loro decisioni.
Lo sostiene da tempo, tra gli altri, anche il confondatore e leader spirituale del MoVimento 5 Stelle. Secondo Beppe Grillo è sempre stato un errore “enorme” pensare di potere calcolare il benessere in quel modo:
Si è sempre pensato che il segreto della felicità fosse in una semplice formula: più PIL uguale, più crescita uguale, più benessere per tutti.
Il fallimento della società moderna sta proprio in questo. In questo enorme errore. https://t.co/0UkcP1yYor— Beppe Grillo (@beppe_grillo) September 1, 2018
Un modo per calcolare l’indice di felicità di un popolo esiste già e si chiama FIL (Felicità Interna Lorda) . Una spiegazione sul suo funzionamento la si può trovare proprio su Wikipedia: “è il tentativo di definire – con un evidente ammiccamento ironico, ma con altrettanto evidenti intenti sociologici – uno standard di vita sulla falsariga del prodotto interno lordo (PIL)”.
Nella pagina dell’enciclopedia online si cita l’esempio del Bhutan: uno degli Stati più poveri al mondo è tuttavia al contempo tra gli otto dove la gente è più contenta al mondo. Lo dimostra il FIL, che tiene conto di fattori come qualità dell’aria, salute dei cittadini, istruzione e ricchezza dei rapporti sociali, che sono su livelli elevati nel paese asiatico dell’Himalaya.