Il 6 dicembre si è svolta a Bologna la convention per il 30esimo di DAY, società del Gruppo francese Up, nonché uno dei player di riferimento nel mercato domestico dei servizi alle Imprese e alla Persona.
Trent’anni di attività che hanno visto nelle persone e nella capacità d’innovazione i pilastri fondanti su cui costruire una storia di successo che ha portato Day a raggiungere oltre 500 milioni di fatturato e un portafoglio clienti di 16.000 aziende.
E proprio in coerenza con i propri valori e strategie che Day ha lanciato diverse iniziative a favore della cultura e dell’innovazione. Tra queste spicca un progetto interno che ha coinvolto in prima persona i dipendenti di Day, i quali hanno sviluppato soluzioni in grado di portare a cambiamenti funzionali al business. In occasione della convention è stato premiato il miglior progetto, il quale verrà prototipato e lanciato.
E per il futuro il management della società bolognese gioca la carta del welfare su cui di recente ha lanciato una piattaforma dedicata agli utilizzatori delle aziende, semplice da utilizzare ed efficiente. Tramite questa piattaforma Day intende mettere in relazione gli attori principali del proprio modello di business, ovvero azienda, utilizzatore finale e affiliati, per rimanere gli interlocutori principali dei clienti anche nei prossimi anni.
Persone e innovazione: un binomio vincente per affrontare le sfide di mercato
Il 6 dicembre Day ha celebrato i trent’anni di attività presso il Sympo di Bologna.
Un evento importante per una delle aziende leader sul mercato italiano dei servizi alle Imprese e alla Persona, come buoni pasto, programmi di incentive e piani di welfare aziendali. Fil rouge della convention è stato il tema dell’innovazione continua e il ruolo importante che le persone giocano all’interno di questo processo. Un concetto tanto caro al management di Day che ha fatto dell’innovazione continua uno dei principali driver di crescita negli ultimi anni e che la società intende rafforzare per il futuro.
Un tema caldo quello dell’innovazione e fondamentale in un mondo in continuo cambiamento che però, per non rimanere solo sulla carta, necessita della partecipazione costante e della condivisione degli obiettivi aziendali da parte di tutta la popolazione aziendale.
Un binomio, quello persone e innovazione, posto al centro del modello di business da Catherine Coupet, Presidente e Direttore Generale del Gruppo Up, la capogruppo francese. E proprio Catherine Coupet infatti ha sottolineato che “la persona al centro, è un concetto fondante della nostra società che vogliamo rafforzare ulteriormente nel futuro. Non una moda, ma una realtà da 50 anni”.
Innovazione: 30 milioni a sostegno delle start-up e progetti interni ad hoc
“Nei processi d’innovazione – prosegue il Presidente di Up – il commitment delle persone all’interno dell’azienda e il loro grado di partecipazione sono aspetti molto importanti”. E questo perché, prosegue il numero uno del gruppo “più coinvolte sono le persone nella politica dell’azienda e maggiore saranno le soddisfazioni per dipendenti e per la società stessa”.
La cultura dell’innovazione comincia dunque all’interno della società stessa, e l’evento dedicato al 30° della società bolognese è stato l’occasione per premiare quelle soluzioni di business ideate dai dipendenti e che possono portare a cambiamenti nei servizi del gruppo. “Tutti i progetti, sottolinea Marc Buisson, Presidente e Amministratore Delegato Day sono stati studiati e votati da un comitato direttivo e da tutti i dipendenti. Il progetto del team vincente sarà quindi sviluppato, prototipato e poi lanciato”. La condivisione delle idee, prosegue il numero uno di Day, “è un’opportunità per il Gruppo di valorizzarsi dall’interno e di ampliare le sue offerte attuali e future”.
Ma c’è molto di più, sottolinea Catherine Coupet: “tra le tante iniziative a supporto dell’innovazione, rilevante è stato il lancio di un fondo aziendale da 30 milioni dedicato alle start-up per progetti ambiziosi e a sostegno della trasformazione del gruppo, istituito per 5 anni”. Vogliamo – prosegue il presidente di Gruppo Up – “sostenere finanziariamente lo sviluppo del progetto in una logica di partnership e non di pura acquisizione di piccole realtà in crescita”.
Non solo l’innovazione tra gli ingredienti del successo, ma anche conoscenza delle aziende e degli affiliati
Ma il focus sulla cultura dell’innovazione non è di certo l’unico ingrediente che ha portato Day ad affermarsi come uno dei principali player del mercato italiano, con circa 500.000 utilizzatori, 110.000 partner affiliati e 95 milioni di titoli emessi.
Numeri da capogiro per il settore che hanno permesso alla società bolognese di fatturare nel 2016 500 milioni. Una fetta importante del mercato italiano, grazie anche a un portafoglio clienti di 16.000 aziende.
Sono tre, sottolinea Marc Buisson, “i principali driver di crescita per il gruppo: le persone, la conoscenza delle caratteristiche delle aziende clienti e degli affiliati e la prossimità agli stessi”. Fondamentale in particolar modo, ricorda il numero uno di Day, “il ruolo giocato dalla conoscenza e capacità di mettere in relazione i tre attori fondamentali alla base del nostro modello di business: azienda, utilizzatore finale e affiliati. Questi ultimi, ovvero la rete dei nostri partner è anche il luogo dove i nostri servizi incontrano l’utente finale”.
Focus sulle Pmi, cuore pulsante dell’economia italiana
E tra le aziende clienti il target principale di Day rimangono le Pmi, il cuore pulsante del Bel Paese.
Un target, ha ricordato Marc Buisson, che “siamo in grado di raggiungere grazie alla nostra flessibilità, alla nostra capacità di costruire servizi su misura per le aziende che hanno un numero di dipendenti non enorme, ma con cui costruiamo solidi rapporti di fiducia e prossimità”. Prossimità al cliente e al partner, con cui creare un rapporto soddisfacente e duraturo. “Non solo dunque prossimità da parte di Day verso il cliente finale (aziende), ma anche di Day con i dipendenti dei clienti e di Day con la rete dei nostri partner e fornitori” specifica il Presidente e Amministratore Delegato Day.
Un futuro roseo dove un ruolo importante giocherà il business del welfare
E per il futuro aggiunge Marc Buisson “il nostro ambizioso obiettivo di crescita continua dei volumi sarà legato alla nostra capacità di sviluppare sempre di più il mercato dedicato ai dipendenti delle aziende, semplificandogli la vita. Crediamo infatti in un’economia circolare e virtuosa da cui tutti possiamo trarre benefici”.
E questo per noi, prosegue il top manager della società bolognese, “significa passare da una politica che vede solo la pausa pranzo con Day attore principale, a una politica di coinvolgimento totale per tenere conto di tutte le esigenze degli utilizzatori finali a 360 gradi”. E proprio per progredire su questa direttrice che Day, sostenuta dalla Capogruppo, sta lavorando allo sviluppo del settore del welfare.
“Abbiamo sviluppato una piattaforma molto semplice da usare ed efficiente, dedicata agli utilizzatori delle aziende. Tramite questa possiamo mettere in relazione gli attori principali del nostro modello di business”.
Intendiamo dunque, dichiara Marc Buisson, “continuare a sviluppare i volumi nel settore alimentare, ma essere pionieri anche in altri ambiti perché solo così noi potremmo rimanere gli interlocutori principali dei nostri clienti anche per il futuro. Un futuro che vedrà emergere sempre di più il tema del welfare”.
Welfare e cultura: Day sigla partnership con SmartFactory
Ma c’è molto di più poiché, proprio negli ultimi giorni, Day ha siglato una partnership con l’innovativa startup SmartFactory, società che mira a promuovere la cultura, tramite applicazioni in grado di integrare le più moderne tecnologie digitali con l’esperienza di visita artistico-museale.
Una partnership che, secondo il management della società bolognese, permetterà lo sviluppo di specifici accordi con tutte quelle istituzioni artistiche, strutture teatrali e museali identificate come le più idonee su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è dunque quello di strutturare pacchetti cultura specifici che vadano ad implementare la già ampia offerta welfare di Day.
Un luogo dunque dove il welfare incontra la cultura mettendo a disposizione dei lavoratori una serie di pacchetti disponibili tra cui scegliere. Una nuova proposta artistico-culturale che va ad affiancarsi alle altre soluzioni di flexible benefit di Day che includono, ad esempio, le spese d’istruzione per i figli, i versamenti previdenziali e assistenziali, i buoni spesa, lo sport e lo shopping.
DAY, una fucina di idee per il gruppo francese e un tavolo di prova per i business del domani
E sull’importanza della filiale italiana all’interno del Gruppo Up, Catherine Coupet non ha alcuna esitazione. L’Italia, specifica il Presidente, “è importante sia per il peso sul fatturato complessivo, pari a poco meno del 10%, sia per la capacità di innovare e sviluppare nuovi prodotti per il futuro. Una vera fucina di idee” e si sa, prosegue il Presidente, “innovare è ambizione e l’ambizione sul mercato è fondamentale”.
E questo anche in virtù dei risultati ottenuti in termini di ampliamento e sviluppo del mercato dei vantaggi ai dipendenti, come per esempio la nuova piattaforma welfare, su citata, e sul quale le aspettative del management sono piuttosto alte. Il Presidente della società francese infatti ha specificato che “quello che è importante è la capacità di diversificare offerte e servizi. Abbiamo un ruolo importante in tutti i Paesi ma soprattutto in Italia, nella relazione che andremmo a sviluppare tra aziende, clienti e affiliati”. Un vero e proprio tavolino di prova per una nuova attività che, ci ricordano da Bologna “ci potrà servire anche per entrare in nuovi mercati, non solo dalla porta del core business dei buoni pasto.”
America del Nord e America Latina: nuove frontiere del business
E proprio negli ultimi anni, tra il 2013 e il 2015, Gruppo Up ha scoperto due nuovi mercati, il Nord America e l’America Latina. Due zone dove, specifica Catherine Coupet, “la domanda e l’appetito per le nostre offerte è molto elevato. Grandi sono dunque le potenzialità, così come importante sarà il ruolo di questi Paesi al raggiungimento dei nostri target al 2018: 10 miliardi di euro di volume d’emissione, di cui il 75% in formato elettronico”.
“Sicuramente – proseguono da Bologna – lo sviluppo del gruppo nel breve periodo passerà da questi due continenti, senza però dimenticarci del Vecchio Continente dove intendiamo consolidare le quote di mercato e che presenta ancora dei tassi di crescita interessanti”.
Inoltre, prosegue il Presidente del Gruppo Up, “più che in termini di asse geografico, il nostro gruppo si è dato anche un obiettivo di business. Prima eravamo specialisti dei buoni pasto e del settore dell’alimentazione, oggi il gruppo si è diversificato verso vari mercati. Ad esempio siamo un player che conta sul mercato dell’incentive”. Il gruppo francese infatti vanta piattaforme che permettono di gestire un ventaglio di servizi per quello che riguarda gli incentivi sia per piccole che grandi aziende. Il tutto in un mercato in pieno sviluppo dove Gruppo Up possiede già un importante know how.