I dazi cinesi sulle esportazioni di gas dagli Stati Uniti potrebbero modificare il mercato globale. Così Hugo Brennan, analista senior per l’Asia presso la società di consulenza Verisk Maplecroft parlando alla Cnbc.
La Cina in risposta ai dazi di Trump, ha proposto una tariffa del 25% sul GNL il gas naturale liquefatto statunitense, che causerà cambiamenti nel mercato globale. Pechino difatti è il secondo importatore di GNL a livello mondiale, mentre gli Stati Uniti si collocano ai primi posti tra i grandi esportatori di GNL.
Le minacce della Cina di nuove tariffe su 60 miliardi dollari del valore delle importazioni dagli Stati Uniti creerà cambiamenti nel mercato dell’energia, se il gas naturale liquefatto americano entrerà nell’elenco dei beni soggetti ai dazi di Pechino hanno detto gli analisti.
Inizialmente la Cina aveva impedito l’inserimento del GNL nell’elenco dei prodotti soggetti a tariffe, ma le cose sono cambiate da quando le tensioni commerciali con gli Stati Uniti sono aumentate drammaticamente nelle ultime settimane e alcuni analisti hanno cominciato a chiedersi proprio se Pechino avrebbe colpito le esportazioni di gas americano. Gli Stati Uniti sono il primo produttore mondiale di gas naturale e un grande esportatore di GNL in crescita.
Se attuata, una tariffa sul GNL darebbe un duro colpo all’industria del gas statunitense e al programma di ‘dominanza energetica’ del Presidente (Donald) Trump. Le previsioni cinesi sulla domanda di gas sono alla base di una serie di proposte di esportazione di GNL lungo la costa orientale dell’America, che si allineano con l’offerta dell’amministrazione Trump di trasformare gli Stati Uniti in una superpotenza energetica. Ma alcuni di questi progetti faticheranno ad attrarre finanziamenti se (la Cina) va avanti e solleva barriere tariffarie sul GNL statunitense”.