Non solo la Cina, ma anche l’Europa trema di fronte all’escalation di dazi annunciata da Donald Trump. Con l’avvio previsto per oggi dell’indagine del Dipartimento del Commercio Usa, parte ufficialmente la procedura per far scattare i dazi Usa nei confronti dell’Unione Europea.
E’ quanto ricordano Coldiretti e Filiera Italia, aggiungendo che la black list dei prodotti europei da colpire ha un importo complessivo di 11 miliardi di dollari e comprende anche importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite.
Nel mirino del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo Coldiretti e Filiera Italia:
“è finito circa la metà (50%) degli alimentari e delle bevande Made in Italy”. “Ci sono le condizioni per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
Gli Stai Uniti, ricorda Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia,
“sono il nostro primo mercato di esportazione extra europeo, ma ulteriori barriere daziarie e non alle nostre esportazioni concorrerebbero ad aumentare il fenomeno dell’Italian sounding sul mercato statunitense, che già oggi ne detiene il primato negativo con oltre 23 miliardi di dollari di falso Made in Italy venduto”.
La scure, secondo lo studio di Filiera Italia e Coldiretti, si abbatte sul principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari dove nel 2018 si è registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%).
Se con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 il vino è il prodotto Made in Italy più colpito, in pericolo ci sono anche altri prodotti simbolo dell’agroalimentare nazionale a partire dall’olio di oliva con le esportazioni che nel 2018 sono state pari a 436 milioni ma ad essere minacciati sono anche i formaggi italiani che valgono 273 milioni.
E’ il caso del Pecorino Romano con gli Usa che rappresentano circa i 2/3 del totale export mentre per Grana Padano e Parmigiano Reggiano gli Usa sono il secondo paese per importanza, dopo la Germania.