Mentre i mercati restano col fiato sospeso in attesa di vedere come andrà a finire la partita tra Stati Uniti e Cina sul fronte dei negoziati commerciali, dopo le nuove minacce di Donald Trump, tra gli osservatori la parola d’ordine è “incertezza”.
Se Jamie Dimon, numero uno di Jp Morgan, è convinto che ci sono l’80% delle chance che alla fine l’accordo venga raggiunto, Jeffrey Gundlach, presidente di DoubleLine, noto esperto di mercati obbligazionari, si dice quasi certo che le minacce del presidente Donald Trump di aumentare i dazi sulla Cina diventeranno realtà, pesando ulteriormente su un mercato azionario che il gestore ritiene indebolito.
“Penso che continueremo a vedere più tensioni e penso che l’aumento dei dazi ha circa il 50% di possibilità che si verifichi” ha detto Gundlach in un’intervista alla CNBC.
Se le tariffe aumenteranno, come previsto, il prossimo venerdì, Gundlach anticipa un nuovo scossone della Borsa Usa, oltre a quello delle ultime due sedute (nelle ultime due sedute Il Dow Jones Industrial Average è sceso di oltre 600 punti).
Parlando dei mercati azionari, Gundlach, che ieri ha svelato la sua puntata dell’anno, pensa che le azioni americane siano in fase ribassista perché l’indice composito del NYSE è sceso “oltre il 20% dal suo massimo.” Fino a quando l’indice “non recupererà i livelli i picchi di ottobre, ci troviamo in un mercato ribassista”.
Parlando dell’economia Usa, Gundlach ha inoltre espresso forti preoccupazioni sullo stato del debito americano:
“La gente sta iniziando a rendersi conto che il deficit e il debito sono totalmente fuori controllo”, ha detto Gundlach, ricordando che lo scorso anno, il debito degli Stati Uniti è aumentato di oltre il 6% del PIL, ha detto. “Un deficit ancora più grande potrebbe significare grossi guai in una fase di recessione” ha concluso.