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Dazn: chi è Len Blavatnik, patron del servizio in corsa per i diritti tv della Serie A

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In attesa di sapere quale servizio, fra Sky e Dazn, si aggiudicherà la fetta più consistente dei diritti tv della Serie A nel triennio 2021-2024, andiamo a ripercorrere la storia del patron del servizio che negli ultimi anni ha scardinato gli equilibri a partire dal suo lancio in Italia, nel 2018.
Stiamo parlando di Len Blavatnik, miliardario self-made di origine ucraina e passaporto britannico, dal patrimonio stimato di 32 miliardi di dollari (dato aggiornato al 10 febbraio 2020, erano 17 miliardi appena lo scorso aprile).

Len Blavatnik, la storia

La storia di Blavatnik, classe 1957, inizia con il trasferimento da Mosca, luogo nel quale il futuro uomo d’affari aveva trascorso la gioventù, agli Stati Uniti. Qui il ventunenne Blavatnik ha dato la svolta alla sua formazione prima con una laurea in Scienze informatiche alla Columbia university di New York seguita, poi, da un master in business administration ottenuto alla Harvard Business School.

Non ancora trentenne, Blavatnik ha fondato la Access Industries, destinata a diventare una conglomerata di attività industriali attiva in tutto il mondo. Era il 1986 e il giovane businessman doveva ancora conseguire il suo Mba ad Harvard.
Access Industries inizia, così, come un progetto a latere degli studi, ma sarà cruciale nella costruzione del patrimonio di Blavatnik. La Access Industries acquistò nel 1997 una quota del 40% della compagnia petrolifera russa TNK, che si rivelerà uno dei migliori investimenti della società. Sedici anni dopo, nel 2013 la vendita di quella stake garantirà al Blavatnik un profitto da 7 miliardi di dollari.
Due anni prima l’uomo d’affari si era aggiudicato un pezzo importante dell’entertainment globale acquistando per 3,3 miliardi di dollari Warner Music Group. Ormai gli investimenti della Access Industries si sono estesi a vari altri settori oltre a chimica e industria, compreso quello dei media.

Dazn, la scommessa sulla serie A

Il controllo da parte della Access Industries del Dazn Group avverrà solo nel 2014 quando la quota detenuta dalla società di Blavatnik passa dal 42,5% al 77%. Il servizio di sport in streaming viene lanciato nel 2016 per diventare, come fu detto allora, “il Netflix dello sport”. Nel 2018 il servizio sbarca in Italia aggiudicandosi per 600 milioni di euro i diritti tv per trasmettere 3 partite di Serie A alla settimana (contro le 7 di Sky) per il triennio 2018-21.

La filantropia e la politica

Blavatnik afferma di aver donato a scopi filantropici oltre 700 milioni di dollari, in particolare in favore delle università come Oxford, Stanford e Harvard. Per quanto riguarda le simpatie politiche, le ultime elezioni americane hanno dimostrato la volontà di essere vicino a un ampio ventaglio di candidati: Blavatnik, infatti, ha donato sia a Donald Trump sia a uno dei suoi più lontani avversari, Pete Buttigieg, candidato alle primarie del partito Democratico.