La recente svolta moderata intrapresa dal governo italiano, che dice di volersi impegnare a rispettare i vincoli di bilancio Ue e non sforare il tetto del 3% del rapporto deficit/Pil sono uno “sviluppo positivo”. Così scrive l’agenzia di rating Dbrs in un suo report, anticipato da Reuters, dove la società canadese analizza quanto il rischio politico influenzi i costi di finanziamento del debito italiano.
Se il governo non ridurrà significativamente la portata delle annunciate misure di aumento della spesa fornendo adeguate coperture – scrive DBRS – i negoziati sulla legge di bilancio autunnale con la Commissione Ue potrebbero essere “lunghi e complessi”. L’agenzia di rating prospetta inoltre che se la traiettoria dei conti pubblici potrebbe deviare significativamente rispetto ai target strutturali concordati in passato, allora la Commissione Ue sarà costretta a respingere la bozza di Bilancio.
Se questo dovesse succedere, secondo Dbrs, il governo giallo-verde allora potrebbe alla fine decidere di rispettare le regole di bilancio Ue, adottando un approccio più conservativo.
Viceversa se le proposte di spesa presenti nel contratto di governo (flat tax, reddito di cittadinanza, riforma della Legge Fornero) dovessero essere pienamente implementate senza sufficienti misure compensative, Dbrs ritiene che la sostenibilità del debito pubblico italiano sarebbe materialmente danneggiata”.