Si chiama “soros.dcleaks.com”: è il portale interamente dedicato ai documenti trafugati dalla mail del finanziere ungherese naturalizzato americano, varato da Dc Leaks.
Il medesimo portale, strutturato in nove categorie (Usa, Europa, Eurasia, Asia, America Latina, Africa, World Bank, President’s Office, Souk), contiene migliaia di documenti consultabili online con anche la possibilità di essere scaricati in formato pdf.
Dai dossier sulle elezioni europee del 2014 ai quelli relativi ai voti di ogni singolo Stato, passando per i fascicoli inerenti ai finanziamenti elargiti alle ONG di tutto il mondo, fino ad arrivare ai rapporti sul dibattito politico in Italia mentre vi era la crisi in Ucraina. Tutto questo materiale, come racconta Bloomberg, esce dai database della Open Society Foundation, al cui comando c’è appunto lo speculatore di origine ebrea.
Per gli interessati non mancano gli argomenti: è infatti possibile trovare commenti sulle elezioni avvenute in Paesi di tutto il mondo, sul bilancio previsionale statunitense, piuttosto che sulla crisi tra Russia ed Ucraina con relative spiegazioni sulla posizione dei diversi Stati europei o, ancora, rapporti sui “somali nelle città europee”.
A spiegare il motivo della pubblicazione dei file, è presente un video nella homepage; nello stesso viene detto che George Soros è a capo di più di 50 fondazioni (tra globali e regionali) ed è considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli 25 anni.
Il video continua dicendo che Soros è un oligarca che sponsorizza il Partito Democratico, Hillary Clinton e centinaia di uomini politici di tutto il mondo. A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia; i suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più.
La finalità di questo sito è quella di permettere a chiunque di poter capire come funzionano e quali scopi abbiano l’Open Society Foundation e le fondazioni correlate, tramite la lettura dei piani di lavoro, delle strategie, delle priorità e delle attività in generale per far luce sul network di Soros, tra i più influenti al mondo.
C’è dunque da aspettarsi il tentativo di un altro colpo di Stato dietro al recente finanziamento di 400 mila dollari contro la Brexit, per altro ulteriormente incrementato con altri 100 mila dollari poco tempo dopo, effettuato dal magnate di origini ungheresi?