Economia

Debito eccessivo, pronta procedura contro l’Italia

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Fari dei mercati puntati sul responso della Commissione europea sul debito italiano: secondo indiscrezioni in circolazione nelle ultime ore, salvo sorprese, i commissari suggeriranno ai paesi membri di aprire una procedura per debito eccessivo ai danni dell’Italia. La decisione in ultima analisi dipenderà dal Consiglio, probabilmente  in luglio.

Se così fosse, il Governo avrebbe tempo fino a ad allora per cercare di evitare una messa sotto tutela, che culminerebbe con la richiesta da parte del Consiglio Ue di ridurre il debito entro precise scadenze.

Quali le colpe dell’Italia? Come riporta il Sole 24 Ore:

“Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la relazione della Commissione conterrebbe dati eclatanti sulle ripetute manchevolezze dell’Italia in questi anni. Per esempio, il divario nel 2019 tra obiettivo e previsioni nella riduzione del debito sarebbe del 9%” scrive il quotidiano economico.

Secondo la Repubblica, che cita una bozza della risposta dell’esecutivo Ue alla lettera dell’Italia, “l’ammontare del debito “impedisce all’Italia di stabilizzare l’economia in caso di crisi finanziarie e pesa sugli standard di vita delle future generazioni”. Le scelte del governo, aggiunge Bruxelles, hanno contribuito al rallentamento del Pil con un effetto negativo su fiducia e accesso al credito. Sotto accusa ‘Quota 100’, i passi indietro sulle principali riforme, gli investimenti al palo, le mancate privatizzazioni, lo stop alle infrastrutture.

Una possibile apertura della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia rischia di dare una spallata definitiva al governo. A questo proposito, come scrive la Stampa:

“Ai piani alti delle istituzioni europee c’è la consapevolezza che si tratta di uno scenario “altamente probabile”, come rivela una fonte vicina a un commissario di peso. “Anche se – aggiunge – non è certo questo l’obiettivo della Commissione. Diciamo che potrebbe trattarsi di un effetto collaterale”.

Sempre oggi è atteso il rapporto sul debito stilato dalla Commissione europea, documento che passerà poi all’esame del Consiglio sia a livello tecnico che politico. Rapporti simili saranno discussi anche riguardo al debito pubblico di altri tre paesi dell’Eurozona: Francia, Belgio e Cipro.

Mentre si attende per oggi la risposta dell’Unione europea, i vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio ieri hanno discusso della possibilità di sforare la soglia del 3% del rapporto deficit/Pil,  Lo riporta il Corriere della Sera in un articolo di retroscena senza citare fonti.

In merito all’accordo sul decreto ‘sblocca cantieri’, “al telefono (Salvini e Di Maio) accennano anche all’ipotesi di fare la manovra in deficit, a costo di sforare il tetto del 3%. Argomenti che andranno discussi e approfonditi, così come i rumors sul rimpasto”, scrive il quotidiano in edicola oggi.