MILANO (WSI) – Andamento nel segno della debolezza per il secondario italiano, dopo la volatilità vissuta la scorsa settimana che si è conclusa col rimbalzo in chiusura dello scorso venerdì. Secondo i trader, in una settimana che si prospetta povera di dati macro o di significativi eventi politici, gli investitori si mantengono cauti.
“Un’apertura di settimana piuttosto debole, ma in linea con la volatilità mostrata nelle precedenti sedute. Si registra inoltre un calo di volumi, probabilmente in attesa di capire meglio le prossime evoluzioni a livello geopolitico e di politica monetaria, in una settimana comunque leggera di dati ed eventi” dice un trader italiano.
Il differenziale di rendimento fra i tassi dei decennali italiano e tedesco si è spinto in seduta fino a 171 punti base, dopo una chiusura venerdì a 163 e dopo aver superato giovedì i 200 punti base fino a toccare quota 203, ai massimi dallo scorso febbraio.
Il rendimento decennale di riferimento vale 2,58% sul secondario, dopo aver sfiorato il 2,6% il 16 ottobre. Siamo ancora lontani anni luce dai massimi da panico e rischio default di fine 2011, tuttavia. Il 9 novembre 2011, prima che Berlusconi se ne andasse per lasciare il timone di Palazzo Chigi a Monti, il tasso a 10 anni aveva toccato il 7,483%.
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“C’è un certo interesse sul Btp Italia” dice ancora il trader, in riferimento al nuovo Btp indicizzato all’inflazione italiana ottobre 2020, il cui libro ordini si è aperto alle 9 di stamane.
Attorno alle 11,54 le richieste hanno superato quota 1,5 miliardi di euro. Il titolo garantisce un tasso cedolare reale minimo pari a 1,15%.
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Fino a mercoledì, salvo chiusura anticipata, il collocamento sarà destinato agli investitori retail, mentre la mattina di giovedì sarà il turno degli istituzionali. Per questi ultimi, il ministero dell’Economia si è riservato di procedere ad un’assegnazione tramite riparto nel caso in cui la quantità raccolta ecceda quella che intende collocare. Con le sei passate emissioni dello strumento, il Tesoro ha raccolto un totale di quasi 87 miliardi di euro.