Il primo appuntamento è in calendario per venerdì 23 aprile. È allora che prenderà il via il primo round di revisioni, da parte delle agenzie di rating, del giudizio sul debito sovrano italiano. Un appuntamento molto atteso dal mercato e investitori per testare la sostenibilità del debito Italia.
Ad aprire le danze, il 23 aprile, sarà l’agenzia S&P Global, che nell’ultima riunione, nonostante la difficile situazione economica legata alla pandemia da coronavirus e il peggioramento dei conti pubblici, ha alzato l’outlook dell’Italia da ‘negativo’ a ‘stabile’ e ha confermato il rating ‘BBB’, due gradini sopra il livello di junk bond.
Una settimana dopo, il 30 aprile, sarà la volta di DBRS, seguita a ruota il 7 maggio da Moody’s. Toccherà aspettare fino al 9 giugno per conoscere infine il responso di Fitch.
Per il secondo round bisognerà attendere ottobre. Si parte sempre con S&P, che emetterà il suo giudizio il 22 ottobre. La settimana successiva la parola passa a DBRS (29 ottobre), poi Moody’s (5 novembre) e, infine, Fitch (3 dicembre).
Rating: l’impegno della Bce ha evitato downgrading
Nell’ultimo anno, nonostante la forte caduta del Pil e il peggioramento dei conti pubblici, i potenziali rischi di declassamento da parte della agenzie di rating nei confronti dell’Italia e degli altri partner europei sono stati contenuti dall’impegno della BCE ad acquistare i bond governativi italiani fino a marzo 2022 (PEPP).
Nel corso dell’ultima settimana, la Bce ha effettuato acquisti nell’ambito del programma Pepp per 17,07 miliardi di euro contro i 10,64 della settimana precedente che aveva risentito della sospensione delle attività in occasione delle festività di Pasqua. Il totale degli acquisti effettuati in ambito Pepp sale ora a 960,295 miliardi su una dotazione complessiva di 1.850 miliardi.
Per quanto riguarda il programma di quantitative easing, gli acquisti netti di titoli di stato sono stati positivi per 1,54 miliardi (da -3,81) a 2.382,786 miliardi mentre gli acquisti di bond societari sono aumentati di 1,57 miliardi (da +0,313) a 268,380 miliardi. Nel periodo infine gli acquisti di covered bond sono calati di 0,156 miliardi (da -1,043 miliardi) a 289,450 miliardi mentre quelli di Abs sono aumentati di 0,126 miliardi (da +0,080) a 28,843 miliardi.