Roma – Nuova espansione del debito italiano a una quota record, pari a 1.972,940 miliardi di euro. In giugno il rapporto tra debito e Pil e’ cosi’ salito al 124%.
In maggio la cifra si era attestatata a 1.966,303 miliardi di euro, mentre ad aprile era di 1.949.241 milioni di euro. Lo rende noto la Banca d’Italia nel supplemento al bollettino statistico, dedicato alla Finanza pubblica, fabbisogno e debito. Le entrate sono cresciute del 5,8% grazie a Imu e accise.
Il debito delle Amministrazioni pubbliche a giugno, in pratica, e’ aumentato di 6,6 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo un nuovo massimo storico pari a 1.972,9, aumento dovuto principalmente all’incremento delle disponibilita’ liquide detenute dal Tesoro (di 10,3 miliardi, a 46,1) e a scarti di emissione (1,7 miliardi), che hanno piu’ che compensato l’avanzo di 5,4 miliardi registrato nel mese.
Quest’ultimo e’ stato ridotto (e di conseguenza il debito accresciuto) per 0,2 miliardi (1,4 miliardi nello stesso mese del 2011) dalla quota di pertinenza dell’Italia delle erogazioni effettuate dall’European Financial Stability Facility (EFSF).
Al netto delle erogazione dell’EFSF, l’avanzo del mese sarebbe stato pari a 5,6 miliardi (2,6 miliardi superiore rispetto al corrispondente periodo del 2011). Nel complesso nei primi 6 mesi dell’anno, fa sapere la Banca d’Italia, il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (47,7 miliardi) e’ stato superiore di 1,1 miliardi rispetto a quello registrato nel corrispondente periodo del 2011 (46,6 miliardi), aumento dovuto principalmente ai maggiori esborsi in favore degli altri paesi dell’area dell’euro (pari, nel periodo di riferimento, a circa 16,6 miliardi, a fronte dei 6,1 nel 2011); le misure relative alla tesoreria unica hanno comportato il riversamento da parte degli enti decentrati presso la tesoreria centrale di 9,0 miliardi, precedentemente detenuti presso il sistema bancario.
Intanto, mentre cresce la possibilita’ di una seconda manovra d’autunno, sebbene al governo neghino, proseguono i lavori dei vari ministri per rilanciare la crescita minacciata dalla crisi europea generale e dalle difficolta’ di rifinanziarsi sul mercato primario a costi moderati.
A fine agosto ogni capo di dicastero presentera’ le sue proposte sulla crescita. Gia’ varata una norma per salvare le societa’ in settori strategici dell’economia. Deciso anche l’anticipo gli enti locali dei proventi derivanti dall’Imu.