Debito pubblico sempre più alto. Lo scorso marzo il debito delle Amministrazioni pubbliche ha segnato un aumento di 23,0 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.894,7 miliardi. Il dato, contenuto nella pubblicazione statistica ‘Finanza pubblica: fabbisogno e debito’ della Banca d’Italia.
Debito: scende la quota in mano a Bankitalia
Entrando nel dettaglio delle ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 22,8 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali di circa 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. La vita media residua del debito è intanto rimasta stabile a 7,8 anni.
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 23,7 per cento a marzo (dal 24,0 per cento del mese precedente), mentre a febbraio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) si sono collocate rispettivamente al 28,3 e al 13,6 per cento (dal 27,9 e dal 13,5 per cento del mese precedente).
Maurizio Mazziero di Mazziero Research, commentando i dati di marzo, spiega:
“Siamo ad un soffio dai 2.900 miliardi che verranno comunque superati entro maggio A giugno il debito dovrebbe trovarsi in una forchetta tra 2.914 e 2.942 miliardi. Il rapporto debito/PIL nel 1 trimestre del 2024 torna a crescere al 137,8% dal 137,1% di fine anno . Precisiamo a tal riguardo che il rapporto debito/PIL è una misura su base annuale ed è valida solo con un calcolo a fine anno”.
Commissione: debito italiano destinato ad aumentare
Sul debito italiano resta alta la preoccupazione della Commissione europea, soprattutto alla luce della debolezza del Pil. Secondo le stime dell’esecutivo comunitario, rese note oggi, l’economia italiana dovrebbe crescere dello 0,9% quest’anno e dell’1,1% l’anno scorso. Il debito pubblico, nel frattempo, passerà dal 137,3% del PIL nel 2023, al 138,6% nel 2024, al 141,7% nel 2025.
Trend opposto per altri due paesi dell’Ue particolarmente indebitati, Grecia e Portogallo. Il debito pubblico di Atene è stimato in calo dal 161,9% del PIL nel 2023 al 149,3% del PIL nel 2025. Mentre in Portogallo il saldo passerà al 99,1% del PIL dell’anno scorso al 91,5% del Pil l’anno prossimo.