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Debito pubblico, boom nel 2021 al 160% ma rimane sostenibile: parola del Fmi

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Il debito pubblico italiano è il secondo tra quelli delle economie avanzate, superato soltanto da quello giapponese. Nel dettaglio il debito tricolore toccherà nel 2020 il 157,5%, con un balzo di oltre 20 punti percentuali rispetto al 134,6% del 2019, e con una stima del 159,7% nel 2021.

La proiezione arriva dal Fiscal Monitor del Fondo monetario internazionale secondo cui il rapporto tra deficit e Pil è pari al 10,9% nel 2020 e al 7,5% nel 2021. Il Fondo in particolare ha rivisto al rialzo la previsione sul deficit di Bilancio dell’Italia del 2020, al 10,9% del Pil,  e al contrario ha attenuato la previsione sull’aumento del debito-Pil del 2020, al 157,5% ma ha alzato quella sul 2021 al 159,7%. Tuttavia dice l’Fmi, il debito pubblico italiano è sostenibile, grazie a tassi di interesse bassi e alla prevista ripresa della crescita economica.

Lo sforzo di bilancio globale contro la pandemia “ha contribuito a salvare vite e a mitigare l’effetto della crisi”. Un andamento che inevitabilmente, assieme alla contrazione economica e di gettito fiscale, ha portato a peggioramenti delle finanze pubbliche. E su questo aspetto “ora sono necessarie strategie di bilancio credibili sul medio termine, specialmente dove i debiti sono elevati e dove le condizioni di finanziamento sono tirate o a rischio”.

Il debito pubblico globale

Secondo l’FMI inoltre, il debito pubblico globale arriverà a sfiorare il 100% del Pil a fine 2021. Nel dettaglio, afferma l’istituto di Washington, sono le economie avanzate ad aver registrato il maggior deterioramento dei conti pubblici.

Il debito dei Paesi del gruppo, prevede il Fondo, ha chiuso il 2020 al 122,7% e terminerà il 2021 al 124,9%. L’Italia, con rispettivamente 157,5 e 159,7%, fa meglio solo del Giappone il cui debito resta stabile al 258,7% nei due anni. Terzo posto agli Stati Uniti, con 128,7 e 132,5%. Nell’Eurozona, il debito si attesta al 98,1% nel 2020 e al 99% nel 2021.