ROMA (WSI) – Oltre duemila duecento trenta miliardi: una somma mai vista prima. A tanto è salito ad aprile il debito pubblico italiano, che nonostante le promesse del governo continua a gonfiarsi. La spending review è stata un fallimento e il trend del passivo statale è preoccupante. Anche a marzo infatti il debito era cresciuto in maniera considerevole rispetto al mese precedente, con un rialzo di 14 miliardi rispetto a febbraio. Il precedente massimo risaliva a maggio 2015 ed era pari a 2.219 miliardi.
Il nuovo record negativo del bilancio delle Pubbliche Amministrazioni è di -2.230,8 miliardi, un passivo aumentato di 2,1 miliardi. A renderlo noto è stata Bankitalia nel Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”.
L’incremento del debito pubblico è stato inferiore al fabbisogno del mese pari a 7,8 miliardi e questo grazie al calo di 5,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro e all’effetto totale dell’emissione di titoli sopra la pari, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione, nonché della variazione del cambio dell’euro a 0,5 miliardi.
Quanto alle sottocomponenti, il debito delle Pubbliche Amministrazioni è in crescita di 1,7 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali è cresciuto di 0,4 miliardi. Invariato il debito degli enti previdenziali.
“Padoan si deve dimettere”
Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, partito passato all’Opposizione dopo la dipartita di Enrico Letta e l’arrivo di Matteo Renzi, è passato subito all’attacco.
“Non solo da quando è al governo Renzi non ha abbassato le tasse ma, come si evince dai documenti di finanza pubblica, elaborati, approvati e pubblicati dallo stesso governo (ci riferiamo al Documento di Economia e Finanza dello scorso aprile, pag. 32), la pressione fiscale generale nel nostro paese è aumentata dal 43,4% del 2014 al 43,7% del 2015, al 44,2% del 2016, a dimostrazione che Renzi con una mano dà e con l’altra prende”.
Brunetta non fa sconti e segnala come “oltre ad aver aumentato il carico tributario sulle spalle degli italiani, nei suoi due anni e mezzo di governo Renzi non ha ridotto in alcun modo la spesa pubblica, e soprattutto ha fatto lievitare deficit e debito, per pagare i suoi bonus e le sue mance elettorali”.
“Proprio oggi sono stati resi noti da Banca d’Italia i dati sul debito pubblico. Ad aprile 2016 (ultimo dato disponibile) ammonta a 2.230,8 miliardi di euro, un record (purtroppo negativo) per il nostro paese. A febbraio 2014, quando ha cominciato a governare Renzi, il debito pubblico italiano ammontava a 2.107,6 miliardi di euro. Significa che con Renzi è aumentato di 123,20 miliardi in poco più di due anni”.
Insomma, per concludere, anziché festeggiare Renzi dovrebbe cambiare rotta e procedere anche a un rimpasto della sua squadra di governo: “c’è poco da festeggiare con il No Imu-day di domani. I numeri sbugiardano Renzi e Padoan (il ministro dell’Economia) si deve dimettere”.
Entrate tributarie in aumento
In crescita del 2,9% le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato nel mese di aprile, arrivando a quota 28,9 miliardi contro i 29,5 registrati ad aprile del 2015. A renderlo noto Bankitalia nel Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”.
Nei primi quattro mesi del 2016 le entrate tributarie sono stati pari a 118,5 miliardi, in aumento di 3,3 miliardi rispetto a quelle registrate per lo stesso periodo dell’anno precedente.