New York – L’Armageddon non e’ dietro l’angolo, ma per il gestore del maggiore fondo obbligazionario al mondo se gli Stati Uniti non ridurranno al piu’ presto il gap fiscale, il rapporto tra debito e Pil continuera’ a crescere, spingendo la Fed ad agire stampando altra moneta. Questo stimolerebbe l’inflazione e provocherebbe una svalutazione pesante del dollaro.
In uno scenario di questo tipo, all’interno dei paesi della cerchia di fuoco (vedi grafico) solo l’oro e gli asset reali saranno richiesti. Nel suo ultimo report mensile Bill Gross di Pimco dice di non credere nel crollo dell’economia Usa e dei mercati finanziari.
Per questo motivo il deficit fiscale deve essere chiuso nei prossimi anni, altrimenti le agenzie di rating, le nazioni che hanno le riserve piene di dollari e i grandi manager di bond costringeranno con i loro mezzi a trovare una soluzione. Insomma, rischia di finire molto male e i “danni recati saranno irreparabili”.
Secondo i calcoli di FMI, CBO e BIS il bilancio finanziario e il gap fiscale sono in fiamme e i vigili del fuoco stanno dormendo.
Per tenere il rapporto tra debito e Pil sotto i livelli di combustione di 212 gradi Fahrenheit, spiega Gross, gli studi consigliano di ridurre le spese pubbliche o alzare le tasse dell’11% del Pil e di farlo abbastanza in fretta. Bisogna agire e riportare i livelli alla normalita’ nei prossimi 5-10 anni.
Ai valori attuali, un gap fiscale dell’11% equivale a una combinazione di tagli alle spese e di incremento delle tasse di $1.600 miliardi l’anno.
La scadenza degli sgravi fiscali dell’era bush ridurra’ il deficit di poco piu’ di $200 milioni, solamente. “In pratica non dobbiamo solo $16 mila miliardi di debito circolante e bond, ma anche altri $60 mila miliardi”, spiega il gestore.
Gli Stati Uniti – e non solo loro – stanno inalando cristalli di metanfetamina da un po’ di tempo ormai e scacciare le cattive abitudini ha tutta l’aria di essere una missione incredibilimente difficile.