NEW YORK (WSI) – Cordiale ma inconclusivo. Così è stato descritto il meeting fiume della notte che ha visto opposti Obama e i Repubblicani del Congresso per trovare un punto di incontro sullo sblocco della paralisi fiscale e l’innalzamento della soglia del debito, che scade il 17 ottobre.
I deputati conservatori hanno offerto di alzare il tetto del debito pubblico per sei settimane. Obama ha fatto concessioni che lo Speaker della Camera John Boehner dice di non aver “mai visto in 36 anni al Senato”.
Tanto che a destra c’è chi scommette che la soluzione potrebbe essere vicina. Politico scrive che i Repubblicani avrebbero assicurato Obama di essere pronti all’inizio della settimana prossima a far riaprire il governo, se lui avesse detto sì alla loro proposta sul debito.
L’Ansa riporta una bella cronaca dei fatti. “Malgrado sotto il porticato della Casa Bianca fossero pronti decine di microfoni su un podio in favore di telecamera, Boehner lascia a bocca asciutta i cronisti per infilarsi nel suo ufficio a Capitol Hill, scuro in volto. Bocche cucite sul meeting. Insomma, tutto lascia pensare che non c’e’ alcun accordo”.
“Poco dopo il New York Times brucia tutti dando la notizia che Barack Obama ha respinto al mittente la proposta di rinvio del debito di sei settimana, avanzata in giornata dai conservatori. In un clima d’incertezza, parla per primo Eric Cantor, capogruppo repubblicano alla Camera, descrivendo l’incontro ‘’utile e produttivo’’ e sottolineando che il confronto continuera’ nelle ore a venire. Nessuna intesa, ma si continua a lavorare. Poco piu’ tardi la Casa Bianca diffonde un comunicato particolarmente prudente, nella forma e nella sostanza.
Da un lato conferma senza mezzi termini che ‘’dopo una discussione su possibili passi avanti, non e’ stata presa alcuna decisione specifica’’. Dall’altro, parla di un ‘’buon incontro’’, assicurando che il Presidente ‘’non vede l’ora di fare progressi, continuando il confronto con tutti i gruppi di Capitol Hill’’. Infine, la conferma che l’obiettivo di Obama resta la riapertura immediata dello Stato Federale.
Intanto, da Capitol Hill, i repubblicani insistono proponendo una lettura benevola della nota presidenziale. Come ricorda il portavoce di Boehner, ‘’non e’ stata presa alcuna decisione finale’’. E ancora, confermando la Casa Bianca, il confronto continuera’ gia’ nelle prossime ore, nella notte tra giovedi’ e venerdi’.
Altre fonti interne al partito conservatore fanno sapere che il presidente e’ molto impegnato a negoziare circa la lunghezza del temporaneo sfondamento del debito americano, pur di evitare il default. Secondo tanti osservatori, a questo punto, sono proprio i leader repubblicani che piu’ di altri si sono spesi nella trattativa, arrivando a proporre il rinvio di 6 settimane a rischiare di piu’.
E’ noto che una parte molto rilevante del loro gruppo parlamentare, quello formato dai deputati del Tea Party non ci pensano lontanamente ad approvare un rinvio sul debito. Addirittura nelle ultime ore tanti di loro hanno appoggiato una linea ‘negazionista’ circa i danni enormi conseguenti al primo default della storia americana. Via stretta anche per Barack Obama: al Senato e’ chiaro che i democratici non accetterebbero un’intesa sul debito senza un accordo che ponga fine allo shutdown”.