ROMA (WSI) – Una decisione sicuramente inattesa, dal momento che il rublo è reduce da forti crolli e l’inflazione è decisamente alta. Ma la Banca centrale russa ha deciso di tagliare i tassi dal 17% al 15%, e immediata è stata la reazione del rublo, che è precipitato oltre 70 nei confronti del dollaro e oltre 80 verso euro.
Per questo, soltanto uno dei 32 economisti intervistati da Bloomberg aveva previsto un calo dei tassi, addirittura fino al 9,75%. Il resto si era espresso per tassi invariati.
Dal comunicato della Bank of Russia si legge: “Ulteriori pressioni inflazionistiche saranno contenute a causa del rallentamento dell’attività economica”. Il rialzo dei tassi di emergenza dello scorso mese è d’altronde “risultato in una stabilizzazione dell’inflazione”.
La riduzione dei tassi, dunque l’adozione di una politica monetaria espansiva, si spiega con la necessità di risollevare prima di tutto i fondamentali dell’economia. Nel 2014, il Pil russo dovrebbe essere cresciuto non più dello 0,5%, e per i primi sei mesi del 2015 la Banca centrale prevede un calo del Pil -3,2%. (Lna)