ROMA (WSI) – Arriva in Cdm il decreto dignità, il primo provvedimento targato Luigi Di Maio, il ministro del lavoro e dello Sviluppo Economico.
Il decreto ha visto un rallentamento per via della burocrazia, aveva assicurato il ministro. Cosa contiene? Misure dirette alla semplificazione burocratica per le imprese, stretta sulle delocalizzazioni all’estero delle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato, lotta al precariato con il limite dei rinnovi dei contratti a termine nell’arco dei 36 mesi che scende da 5 a 4 con la reintroduzione delle causali dal primo rinnovo senza periodo transitorio.
Proprio la lotta intrapresa al precariato ha creato già dei malumori all’interno della Lega Nord che consta tra i suoi elettori di imprenditori, piccoli e medi. Tra le altre misure anche l’introduzione di garanzie per le nuove categorie di lavoratori e lo stop alla pubblicità per il gioco d’azzardo.
Importante l’appuntamento previsto sempre oggi al Mise tra i rider e le aziende dopo la proposta unitaria arrivata da un gruppo di piattaforme, capeggiate da Foodora, che ha siglato una carta dei valori per fissare nuove tutele per i ciclofattorini, tra cui l’introduzione di un compenso orario minimo e all’utilizzo del contratto di collaborazione per tutti i rider.
Per tutte le misure contenute nel decreto dignità, il ministro Di Maio ha assicurato che ci sono le coperture. Lopposizione però alza la voce e tramite Giorgio Mulè, deputato FI e portavoce unico dei gruppi azzurri di Camera e Senato, afferma:
“L’incompetenza e l’ignoranza generano solo ‘decre-mostri’ come quello pomposamente definito ‘dignità’ e che in realtà rappresenta il contrario di quanto richiesto da chi il lavoro può crearlo davvero”.