ROMA (WSI) – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto Milleproroghe. Lo ha annunciato il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri. Accanto al milleproroghe sono state approvate “le norme essenziali” del decreto Salva Roma.
Provvedimento su cui, alla vigilia di Natale il capo dello Stato aveva imposto uno stop in extremis per far fronte alle polemiche. Letta ha chiarito che “il decreto è costruito con le proroghe essenziali, e accanto a questo si sono prese le norme essenziali del dl Salva Roma che abbiamo deciso di non portare a termine in Parlamento per l’eterogeneità che era venuta fuori”.
Tra queste, “la materia fiscale, che ha a che fare col bilancio di Roma, e gli affitti d’oro”, ha spiegato Letta.
Necessaria una riforma legislativa
La vicenda del dl “Salva Roma” – spiega infatti il premier – con le “difficoltà incontrate” ha reso evidente come “in questo paese sia essenziale una riforma complessiva del procedimento legislativo” che deve essere fatta “nel 2014”. Letta ha poi sottolineato che l’attuale “procedimento legislativo non è più quello di una democrazia moderna”. Per noi è uno stimolo a considerare il 2014 a mettere mano al percorso legislativo, a partire dal bicameralismo perfetto”.
“Sei miliardi di fondi europei a imprese e lavoro” Il presidente del Consiglio ha poi spiegato che l’esecutivo si è concentrato nello sfruttamento dei fondi europei per ridare slancio al Paese: grazie ala riallocazione di 6,2 mln di fondi europei il governo finanzierà il sostegno alle imprese, misure in favore dell’occupazione, il contrasto alla povertà e le economie locali. alla fine del Cdm di oggi. Nello specifico, ha spiegato, 2,2 mld per il sostegno imprese, 700 mln per misure per favorire il sostegno al lavoro e all’occupazione, 330 milioni per il contrasto alla povertà e 3 mld a sostegno delle economie locali. Per favorire il credito alle imprese viene inoltre stanziato 1,2 mld. (Rainews)
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ROMA (WSI) – Cresce l’attesa per il Consiglio dei Ministri in programma per le 10.30 di oggi, durante il quale il governo, dopo lo stop di Giorgio Napolitano al decreto Salva Roma, bocciato perché cresciuto di volume a ogni passaggio, dovrà cercare di varare il decreto Milleproroghe nel quale far rientrare i provvedimenti più urgenti del precedente decreto bocciato.
Con il cosiddetto Milleproroghe, tradizionalemente, a fine anno si proroga all’anno successivo quello che non si è riusciti a portare a termine durante l’anno corrente. Camera e Senato sono convocate rispettivamente per oggi e per il 28 dicembre, in attesa delle decisioni di Palazzo Chigi.
Le norme che “salvano” il bilancio approvato dal comune di Roma, le clausole per la recessione dagli affitti d’oro per le sedi istituzionali e la proroga dei pagamenti fiscali per le zone alluvionate della Sardegna, altrimenti in scadenza il 27 dicembre.
Sono questi alcuni dei provvedimenti che potrebbero trovar spazio nel decreto in esame oggi. “Grande assente” del decreto sarà invece la casa.
Su questo punto l’esecutivo ha già fatto sapere che le correzioni arriveranno solo a gennaio, nel provvedimento sull’Imu. Provvedimento che dovrebbe stabilire che le risorse ai comuni per le detrazioni nei confronti di famiglie numerose e meno abbienti saranno reperite attraverso la possibilità di aumentare l’aliquota massima della nuova imposta sui servizi, la Tasi: per la prima casa la soglia potrebbe passare da 2,5 al 3,5 per mille, per la seconda dal 10,6 all’11,6 per mille.
La novità, che sarebbe solo l’ultima modifica di una tassa appena nata, servirà a portare da 500 milioni a 1,2-1,3 miliardi il “tesoretto” che potrà essere destinato a ridurre le detrazioni, così come promesso dal ministro per gli Affari Regionali, Graziano Del Rio il giorno del varo della legge di Stabilità.
Il Milleproproghe
Il Milleproroghe è l’ultimo treno normativo dell’anno; con questo nome si intende nel gergo politico-giornalistico un decreto legge del Consiglio dei ministri volto a prorogare o risolvere disposizioni urgenti entro la fine dell’anno in corso. Vi troveranno posto alcune importanti proroghe (ad esempio il divieto di incroci stampa-tv), la soluzione ad alcuni nodi come quello degli “affitti d’oro” del Parlamento, e le norme del decreto “Salva Roma” oramai abbandonato alla decadenza.
Salva-Roma
Nel Milleproroghe saranno riproposte le norme del Salva Roma che hanno già avuto un impatto. E’ il caso dei 400 milioni stanziati per evitare il default del comune di Roma Capitale. Il decreto prevedeva inizialmente anche un aumento dell’addizionale Irpef (ora allo 0,9%) di altri 0,3 punti percentuali, cancellato nel corso dell’iter legislativo; ma non è detto che l’aggravio venga riproposto.
Affitti d’oro
Sarebbe in arrivo anche la norma che consente di superare il pasticcio degli “affitti d’oro” pagati da Camera e Senato per l’uso di alcuni palazzi nel centro storico. Verrebbe reintrodotta la norma che consente di recedere dagli affitti stipulati anche in mancanza della clausola di rescissione.
Divieto incroci tra stampa e tv
Lo ha promesso il premier, Enrico Letta nella conferenza stampa di fine anno. “Nel decreto sulle proroghe che faremo venerdì ovviamente entrerà la proroga sugli incroci proprietari fra stampa e tv”. La norma, introdotta con la legge di Stabilità dello scorso anno sarebbe infatti scaduta a fine anno. “Chi aveva dubbi su questo non so bene a quale premier facesse riferimento…”, ha scherzato Letta. La norma vieta per chi ha più di una rete televisiva di acquisire partecipazioni in imprese editrici di quotidiani.
Rinvio tasse per la Sardegna
Solo il 27 dicembre si scoprirà quali sono le altre norme del “Salva Roma” che troveranno spazio nel Milleproroghe. Tra queste potrebbero esserci i fondi, 25 milioni, in favore del Comune di Milano per l’Expò, ma anche le risorse in favore dei luoghi colpiti da calamità naturali, come la Sardegna. Sarebbe prevista una proroga per il pagamento delle tasse nelle aree colpite dall’alluvione lo scorso 18 novembre.
Sfratti
La richiesta delle organizzazioni degli inquilini è per l’adozione di una proroga di un anno, per tutto il 2014, della proroga degli sfratti per famiglie con condizioni di reddito basse, presenza di anziani o minori, portatori di handicap gravi, malati terminali. Tra le richieste anche quella di bloccare gli sfratti in caso di morosità incolpevole. (Rainews)