Via libera dal Consiglio dei Ministri al Decreto Rilancio, un pacchetto di misure ideato e varato per aiutare famiglie e imprese in difficoltà a seguito del lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19. Vediamo da vicino alcune delle misure fiscali più importanti introdotte dal provvedimento.
Superbonus al 110%
La misura più importante è il cosiddetto Superbonus, l’agevolazione fiscale al 110% prevista dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per chi esegue lavori di risparmio energetico e messa in sicurezza di parti comuni di edifici condominiali e singole unità immobiliare adibite ad abitazione principale. Il Superbonus, a differenza delle attuali detrazioni, si potrà ripartire nelle denuncia dei redditi in cinque quota annuali di pari importo anziché 10.
Tasse e cartelle rinviate
Il Decreto Rilancio rinvia al 1° settembre le notifiche di qualcosa come 22 milioni di cartelle esattoriali e al prossimo anno la consegna di 8,5 milioni di atti di accertamento.
Stop IMU e IRAP
Stop all’acconto Imu in scadenza il prossimo 16 giugno per gli alberghi e gli stabilimenti balneari, a patto che proprietario e gestore coincidano. Esentati fino al 31 ottobre gli spazi aggiuntivi di occupazione di suolo pubblico necessari agli esercenti di pubblico servizio per rispettare il distanziamento sociale.
Il Decreto cancella anche la rata di giugno dell’Irap (saldo e acconto) per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi.
Bonus 600 euro
Confermato anche ad aprile il bonus 600 euro per professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli. A maggio diventano mille euro per i liberi professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro.
Infine il provvedimento riconosce per il 2020 un credito alle famiglie con Isee non superiore a 40.000 euro, un credito per i pagamenti legati alla fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive dagli agriturismi e dai bed&breakfast.