L’aumento Iva ci sarà lo conferma il ministro dell’economia Giovanni Tria nel corso dell’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di economia e finanza del governo e le iniziative per la crescita.
“Lo scenario tendenziale (del Def, ndr) incorpora gli incrementi dell’Iva e delle accise dal 2020-2021 (…) La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative”.
Il titolare del dicastero di via XX Settembre ha poi sottolineato i segnali incoraggianti che iniziano a intravedersi.
Le tendenze dei primi due mesi mostrano dati incoraggianti, la produzione ha invertito il trend negativo e ha segnato due incrementi rilevanti a gennaio e febbraio con l‘indice destagionalizzato superiore dell’1,3% al livello medio del periodo precedente”, (…) Segnali positivi arrivano anche dall’indice del settore terziario. Tutti elementi che lasciano ritenere che la previsione di crescita per il 2019 sia equilibrata e conferma in tal senso è arrivata ieri dall’Ufficio parlamentare di bilancio che ha validato il quadro programmatico”.
Riforma fiscale, flat tax e salario minimo
Il ministro si è poi soffermato sulla riforma fiscale e l’ingresso della flat tax e del salario minimo.
La legge di bilancio per il prossimo anno continuerà, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel Def, il processo di riforma delle imposte sui redditi, cosiddetta flat tax, e di generale semplificazione del sistema fiscale per alleviare in particolare il carico fiscale gravante sui ceti medi (…) si valuterà l’introduzione di un salario minimo orario e proseguirà l’impegno di riduzione del cuneo fiscale sul lavoro”.
Infine un accenno ai rendimenti dei titoli di Stato italiani considerati ancora troppo alti per i nostri fondamentali.
Per far scendere lo spread saranno importanti i piani del governo e l’incisività delle riforme, ma anche gli orientamenti che il Parlamento avrà sul Bilancio”.