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Default della Grecia? per i cds la probabilità e’ del 60%

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Roma – Molto probabilmente chi ha tirato un sospiro di sollievo la scorsa settimana, scommettendo sullo smorzarsi delle preoccupazioni sul problema Piigs, lo ha fatto in modo alquanto prematuro. Torna alta infatti nella giornata di oggi la tensione sui mercati dei titoli di stato europei, con i rendimenti sui bond portoghesi e greci che toccano nuovi livelli record.

Secondo quanto riporta Bloomberg, i rendimenti dei titoli portoghesi a cinque anni sono balzati al 10,46%, mentre i rendimenti dei bond greci a dieci anni sono saliti sopra la soglia del 13% per la prima volta da almeno il 1998, esattamente al massimo del 13,41%.

I rendimenti dei bond greci a due anni sono balzati poi di 92 punti, portando il rialzo totale di questa settimana a 157 punti base; tensione anche nel resto dei paesi periferici, con i rendimenti dei titoli decennali spagnoli cresciuti di 9 punti base, e quelli irlandesi di 13 punti base.

Come se non bastasse, i credit default swap sulla Grecia hanno indicato una probabilità del 60% di un default del paese entro i prossimi cinque anni e hanno toccato il record di sempre a 1.105 punti base, secondo i dati raccolti da Markit. In più Mortz Kraemer, responsabile del team di valutazione dei debiti europei presso S&P ha affermato che i detentori di bond potrebbero assistere a una svalutazione compresa tra il 50% e il 70% sul valore dei propri bond, se la nazione decidesse di ristrutturare i propri debiti.

E il punto è che proprio nella giornata di oggi pesano come un macigno le parole proferite da Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Bce, che ha affermato che qualsiasi ristrutturazione del debito pubblico di Atene “comporterebbe il fallimento di gran parte del sistema bancario greco”.

Pesano in quanto analisti come Greg Venizelos, strategist del credito presso BNP Paribas, a Londra, dichiara a una intervista a Bloomberg, che “la Grecia potrebbe non avere altra alternativa alla ristrutturazione del debito, al fine di tornare su un percorso di debito sostenibile”; e questa necessità del paese, precisa l’analista, “è probabilmente il segreto peggiore che ci è stato nascosto”.

Il mercato dei titoli di stato torna così a tremare. Oggi, i rendimenti extra che gli investitori richiedono per detenere un bond portoghese a 10 anni invece che un bund tedesco è balzato a 549 punti base, al record dai tempi dell’introduzione dell’euro, mentre lo spread Grecia-Germania è aumentato di 32 punti base.