Società

Deflazione: ad essere preoccupati non sono solo Gross e Bullard

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I piu’ importanti money manager di Wall Street, tra cui Bill Gross, Jeremy Grantham, David Tepper e Alan Fournier, sono sempre piu’ preoccupati per la crescente minaccia della deflazione. E pertanto si stanno muovendo di conseguenza, indirizzando i loro investimenti nei titoli di Stato Usa.

Lo riporta il Wall Street Journal. Con la ripresa lenta dell’economia globale, ancora in uno stato di salute fiacco, difficilmente i governi saranno in grado di fornire ulteriori stimoli di rilancio. Gross, gestore del fondo obbligazionario maggiore al mondo, e gli altri ammettono che i rischi di una deflazione sono cresciuti.

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Negli Stati Uniti, i prezzi al consumo sono aumentati soltanto dell’1.1% nei 12 mesi precedenti luglio (da giugno 2009 allo stesso mese nel 2010) e sono diminuiti dello 0.1% nel corso degli ultimi due anni.

“La deflazione non e’ soltanto un argomento di curiosita’ intellettuale, sta per succedere”, ha dichiarato al quotidiano finanziario Gross, responsabile degli investimenti di Pimco. “E’un mondo incerto che si sta dirigendo verso una deflazione”.

Per contrastare una simile minaccia, Gross sta comprando Treasuries su Treasuries. Per quanto riguarda gli altri, Grantham ha fondato il fondo di gestione del denaro OGM, Tepper gestisce il fondo hedge Appaloosa Management, mentre Fournier e’ a capo dell’hedge fund Pennant Capital. “L’economia degli Stati Uniti dovra’ crescere del 2 per cento per evitare la deflazione ed e’ li’ che si trova ora”, ha detto Fournier al giornale.

Anche alcuni funzionari della Federal Reserve stanno esprimendo preoccupazioni circa le possibilita’ di una deflazione. “Dobbiamo essere pronti all’idea che se c’e’ una nuova crisi, si potrebbe materializzare uno scenario di deflazione”, ha osservato di recente James Bullard, presidente della Fed di St. Louis nonche’ membro votante del comitato di politica monetaria della banca centrale americana, aggiungendo che se l’economia si dovesse deteriorare e la Fed si rivelasse impreparata, allora potremmo trovarci di fronte ad una deflazione in stile giapponese.