ROMA (WSI) – Ormai i rendimenti sui Bot a tre anni sono pari a zero figuriamoci quelli annuali. La minaccia della deflazione non lascia in pace i mercati e le autorità di politica monetaria. In questo contesto i conti deposito offrono rendimenti più convenienti della concorrenza, pari al 2% in più rispetto ai Bot a un anno.
In confronto, sul mercato secondario i rendimenti dei Btp decennali scambiano poco sopra l’1,5%. Nell’ultima asta del Tesoro di titoli di Stato Bot a un anno, effettuata il 12 gennaio, sono stati collocati tutti i 7 miliardi di euro previsti a un rendimento del -0,074%, in calo dal -0,003% dell’emissione precedente.
L’Osservatorio sui Conti di Deposito elaborati da ConfrontaConti.it, il più importante comparatore online in Italia che fa capo al Gruppo MutuiOnline, Società quotata al segmento STAR della Borsa Italiana. un confronto sui tassi dei conti di deposito, dei BOT annuali e sull’inflazione nel corso del secondo semestre 2015.
Per capire come si muoveranno inflazione e rendimenti dei Bot a breve termine bisognerà vedere come la Bce intende affrontare il problema costituito dai bassi prezzi energetici.
Secondo i calcoli degli analisti, se non fosse stato per il crollo inaudito dei prezzi del petrolio, scesi a 28 dollari al barile sui mercati, sotto il break-even di 35 dollari indicato da molti dei maggiori produttori della materia prima, sia privati che pubblici, l’inflazione sarebbe l’1% più alta.
Il crollo del petrolio ha fatto così riavvicinare lo spauracchio della deflazione, allontanando invece la possibilità che in due anni venga raggiunto l’obiettivo di stabilità delle autorità per un indice dei prezzi al consumo in prossimità, ma non oltre, il 2%.