ROMA (WSI) – Sette anni. E’ questa la condanna decisa dalla Corte di Appello di Palermo, presieduta dal giudice Raimondo Lo Forti, nei confronti dell’ex senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
La stessa condanna che nel luglio del 2010 fu inflitta al manager di Publitalia ’80 al termine del primo processo d’appello, e che fu annullata con rinvio il 9 marzo del 2012 dalla Corte di Cassazione.
Per i magistrati, dunque, Dell’utri avrebbe svolto il suo ruolo di “cerniera” tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi, mantenendo vivi i legami con ambienti mafiosi fino al 1992. Adesso la palla passa di nuovo ai giudici della suprema Corte, che dovranno decidere sulle sorti giudiziarie dell’imputato.
«Deluso, ma accetto il verdetto», queste le parole di Dell’Utri, che afferma: “Questo romanzo criminale continua”. Intanto il pg teme il pericolo di fuma e chiede l’arresto. (Agenzie)