(in aggiornamento)
Giornata cruciale oggi per il gruppo Rcs MediaGroup: ha preso il via infatti il patto di sindacato dei grandi azionisti della società che controlla il Corriere della Sera. I riflettori sono puntati tutti sulle tensioni che nelle ultime ore sono esplose tra Diego della Valle e Cesare Geronzi.
Della Valle non ha nascosto infatti le sue mire sul Corriere della Sera: mire che però sono state rintuzzate immediatamente, nel corso di un’intervista al Financial Times, da Geronzi. Il presidente di Assicurazioni Generali ha infatti sottolineato che il gruppo non ha intenzione alcuna di liberarsi delle partecipazioni che detiene in RcsMediaGroup.
Secca dunque la risposta alle critiche di Della Valle, che lo ha accusato di essere in possesso di un potere sproporzionato nella finanza italiana detenendo diverse partecipazioni incrociate. Lo stesso Financial Times ha parlato in un articolo intitolato “RCS Media Group Schism set to be exposed”, di un “mondo chiuso” facendo riferimento al “capitalismo italiano, dove il potere è tradizionalmente esercitato da un network di “old boys” in possesso di partecipazioni incrociate.
Ora, tornando al board di RCS, questo è dominato da alcuni tra i rappresentati più importanti della scena finanziaria e industriale italiana: figurano infatti i nomi di Fiat, Generali, Intesa SanPaolo, Mediobanca e la famiglia Pesenti dietro la multinazionale del cemento Italcementi. Molti di essi fanno parte anche del board di Generali.
Per questo Della Valle avrebbe sottolineato che il potere eccessivo concentrato nelle mani di Geronzi è una distrazione – così scrive il Financial Times – per il core business di Generali; e sempre per questo il numero uno di Tod’s avrebbe chiesto ad alcuni membri del board di Rcs di riconsiderare la partecipazione che Generali ha in Rcs.
Ma Geronzi ha risposto per le rime a Della Valle sottolineando sempre al Ft che non ha alcuna intenzione di considerare “proposte cadute dal cielo”.
nella sua intervista al quotidiano britannico, Geronzi ha più che altro parlato di quelli che sono gli obiettivi di Assicurazioni Generali, sottolineando che il gruppo, la compagnia di assicurazioni numero uno in Italia, “potrebbe considerare di effettuare investimenti ulteriori nelle banche italiane”, nel caso in cui essere dovessero andare a caccia di nuovo capitale per rispettare i requisiti di Basilea 3. Il nostro obiettivo principale – ha poi precisato – è quello di investire in Sud America.