ROMA (WSI) – Il governo intende percorrere una strada nuova per ridurre il massicio debito pubblico.
Il Sottosegretario a Palazzo Chigi Graziano Delrio espone un’idea molto semplice e già sentita ma mai percorsa veramente in Italia sin qui, la mutualizzazione del debito.
Citando anche Romano Prodi e l’economista Quadro Curzio, in un’intervista al Corriere della Sera Delrio propone di utilizzare il fondo Ue con gli immobili statali come garanzia.
“Grazie alla flessibilita’ in Europa, l’Italia potra’ contare fino a 10 miliardi all’anno, aumentando cosi’ gli investimenti”, dice Delrio, per il qaule l’allentamento del Patto di Stabilita’ puo’ riguardare per esempio “il cofinanziamento, vale a dire i soldi che l’Italia e’ obbligata a spendere per utilizzare i Fondi europei”.
Delrio rilancia poi il ricorso ad appositi union bond. “Si tratta – dice – della mutualizzazione del debito: si crea un fondo federale europeo al quale ogni Stato conferisce un pezzo del proprio patrimonio immobiliare e non, a titolo di garanzia reale. A quel punto non si faticherebbe piu’ a trovare 3 miliardi all’anno con le privatizzazioni, ma si taglierebbe il debito del 25-30%”.
Quanto alle riforme – per cui si apre la settimana decisiva secondo quanto dichiarato dal premier Renzi – Delrio sottolinea che “sull’Italicum c’e’ equilibrio e sulle preferenze si puo’ discutere” mentre sulla riforma del Senato “se rimanesse un bicameralismo mascherato il Parlamento dovrebbe assumersi le proprie responsabilita’”.
Certo, ha spiegato Delrio, “sarà la Commissione a definire gli spazi possibili” per l’impiego della clausola per gli investimenti, “ma il no dell’anno scorso era motivato con una curva di discesa del debito pubblico ancora troppo lenta”. Il nostro debito pubblico ha ormai raggiunto il 135% del Pil ma Delrio non vede nero.
“Scenderà – ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza – ma bisogna percorrere una strada nuova. Che non è improvvisata o avventurosa come qualcuno dice. Se ne parla da tempo ma finora nessuno ha avuto coraggio di fare il primo passo”.
Un passo (c’è chi ipotizza per esempio la ristrutturazione del debito pubblico come avvenuto in Argentina e in Grecia – ndr) che maturerà dalle “riflessioni che farà il presidente del Consiglio. Ma l’Italia non cerca scorciatoie e nemmeno salvataggi. Qui se ne viene fuori solo con un orizzonte europeo più ambizioso”.
Una propostain tale direzione potrebbe essere “quella di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio: gli euro union bond, cioè la mutualizzazione del debito. Si crea un fondo federale europeo – ha spiegato Delrio – al quale ogni Stato conferisce un pezzo del proprio patrimonio immobiliare e non. Sono garanzie reali che possono essere utilizzate in parte per investimenti strutturali in parte per alleggerire il debito pubblico.
A quel punto non faticheresti più a trovare 3 miliardi di euro l’anno dalle privatizzazioni ma taglieresti il debito del 25- 30%”. E sicuramente andrà avanti la strada delle privatizzazioni e delle dismissioni immobiliari perchè “uno Stato più leggero resta il nostro obiettivo. Ma con un debito pubblico sopra i 2 mila miliardi di euro c’è bisogno di una soluzione radicale. Oltre che di un ritorno alla crescita, che renderebbe tutto più facile”.
Una riflessione da Delrio, infine, sul bonus di 80 euro. Confindustria ha appena rivisto al ribasso le stime da qui alla fine dell’anno ma questo non vuol dire che la misura non funzioni. “Nel mese passato – ha affermato- c’è stata una inversione di tendenza nella fiducia dei consumatori. Sono sicuro che tutte le misure del governo per ridare competitività al Paese, non solo il bonus da 80 euro ma anche la riforma della giustizia e della Pubblica amministrazione, daranno i loro frutti molto presto”.