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Depenalizzazione: non sarà reato guidare senza patente

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ROMA (WSI) – La guida senza patente e altri reati di lieve entità saranno depenalizzati.  Il Consiglio dei ministri guidato dal presidente Matteo Renzi, su proposta del Guardasigilli, Andrea Orlando ha dato via libera in esame preliminare ad un decreto che abroga alcuni reati e introduce sanzioni pecuniarie civili.

I reati oggetto della depenalizzazione sono numerosi e il primo fra tutti, destinato a suscitare molte polemiche, è la guida senza patente.

Oggi l’articolo 116, comma 25 del Codice della Strada prevede come sanzione penale l’ammenda,  di importo variabile tra i 2257 e i 9032 euro per chi  viene beccato alla guida senza aver conseguito l’esame e per chi guida con patente scaduta. Il decreto presentato dal ministro della giustizia che ha avuto il nulla osta del Consiglio dei Ministri stabilisce invece che guidare senza titolo abilitativo non sarà più reato, ma diventa un illecito amministrativo.

Chi sarà beccato alla guida senza patente potrà evitare il processo penale e pagare una sanzione tra i 5mila e i 30mila euro. In caso di recidiva, nell’arco di due anni, alla multa si accompagna l’ipotesi del carcere per 12 mesi.

Una depenalizzazione quella della guida senza patente che appare paradossale se si considera che a fine mese si attende il via libera da parte della Camera al reato autonomo di omicidio stradale che prevede la pena esemplare del ritiro perpetuo della patente. Come spiega Alessia Morani, la relatrice al decreto, in un’intervista al Corriere della Sera:

“La guida senza patente in caso di incidente mortale  sarebbe però una aggravante dell’omicidio stradale“.

Tra le altre depenalizzazioni si annoverano il possesso di droghe leggere ma solo per scopi terapeutici, il reato di atti osceni in luogo pubblico che verrà punito solo con una sanzione amministrativa tra i 5mila e i 10 mila euro, l’abuso della credulità popolare, le rappresentazione teatrali o cinematografiche abusive, il noleggio di materiale soggetto a copyright e il mancato versamento dei contributi previdenziali all’Inps sotto l’importo di 10mila euro.