NEW YORK (WSI) – Il progetto dell’area euro dovrebbe ritornare alla sua versione originale, al Trattato di Maastricht.
Altrimenti la Finlandia e gli altri Stati membri “teutonici” e finanziariamente più solidi tenderanno a tornare alle valute nazionali.
Una sempre maggiore politicizzazione convincerà i paesi “forti” ad abbandonare la moneta unica. Ne è convinto il chief economist di Deutsche Bank, Thomas Mayer.
Il rischio è che molti paesi vogliano una moneta più forte e se non verranno accontentati se ne andranno”, ha dichiarato il consulente senior della banca al quotidiano svedese Dagens Industri.
Il paese che ha raggiunto il limite di sopportazione è la Finlandia. “Non partecipa più del tutto ai piani di aiuto e chiede sempre una garanzia collaterale per tutti i soldi che concede in prestito”.
Helsinki vuole proteggersi dala Russia ma “l’euro è il club sbagliato per farlo”, pertanto il paese scandinavo ha tutt’un altro approccio nei confronti della moenta unica.
La Germania da parte sua se ne andrebbe se l’euro dovesse venire indebolito dai paesi più fragili. “Non ora, ma nelle elezioni del 2017 la questione potrebbe essere posta a livello politico”, ha osservato Mayer che si trova a Almedalen per un dibattito con Peter Norman sull’euro.
“Se fossi un consulente coniugale direi che il matrimonio dell’euro ha dei problemi e che il modo con cui i partner hanno deciso di collaborare non funzionerà. Dovrebbero fare un passo indietro e tornare alle promesse originali per la creazione di una base sicura”.