I sindacati sono pronti a dare battaglia al consiglio d’amministrazione di Commerzbank, per evitare la fusione con Deutsche Bank. Il timore è che essa potrebbe comportare il taglio di decine di migliaia di posti di lavoro. E’ quanto risulta da alcune indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, che non ha ottenuto conferme sul fatto che sia in programma un confronto straordinario del board Commerzbank.
“Tali accuse sono irresponsabili e indegne di discussione”, ha commentato Stefan Schmittmann, presidente del consiglio di amministrazione della banca. “Esamineremo qualsiasi proposta di accordo fatta dal consiglio di amministrazione”, ha detto un portavoce del sindacato DBV, “ma è minima la possibilità che venga fuori qualcosa che potremo approvare”.
Secondo quanto afferma Bloomberg la strenua opposizione dei sindacati potrebbe rivelarsi il maggiore ostacolo alla fusione fra i due colossi bancari tedeschi, che in precedenza aveva raccolto il favore del ministero delle Finanze tedesco. Ufficialmente, la linea esposta dalla cancelliera Angela Merkel è neutrale: il governo non intende intervenire.
In precedenza lo scetticismo si era concentrato sulla validità strategica della fusione fra le due banche: secondo indiscrezioni trapelate dalla Bce la concentrazione in un unico soggetto nazionale potrebbe incrementare i rischi sistemici, anziché ridurli. Una visione condivisa anche da alcuni parlamentari tedeschi, come il verde Danyal Bayaz.
Forze convergenti che sembrano allontanare lo scenario della fusione fra Deutsche e Commerzbank. La domanda rimane su quale sarebbe l’alternativa. “Se non c’è un accordo, la dirigenza potrebbe essere spinta a presentare un nuovo piano” per Deutsche Bank, ha detto il team di analisti di Bank of America Merrill Lynch, in una nota, “uno scenario possibile potrebbe includere un altro ridimensionamento” della banca d’investimento di DB.