Problemi Deutsche Bank, la cancelliera tedesca Angela Merkel per ora sceglie il silenzio. Strategia finora dello struzzo anche da parte del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble che, lo scorso 9 febbraio, disse che il colosso bancario tedesco non destava alcuna preoccupazione. E che ora sembra avere anche lui la bocca cucita, forse per non alimentare un caso che comunque è ormai conclamato.
Deutsche Bank non sta affatto bene e, anzi, sta peggio, dopo la notizia della maxi multa del valore di $14 miliardi che il dipartimento di Giustizia Usa ha proposto, per porre fine al contenzioso in cui la banca viene accusata in merito alle pratiche adottate nella vendita ai clienti di asset garantiti dai mutui, nel pieno della crisi finanziaria del 2008.
La somma richiesta, pari a $14 miliardi, è più del doppio di quei 5,5 miliardi di euro che Deutsche Bank ha accantonato per far fronte a spese legali da sostenere, ed è anche pari a quasi l’80% della sua capitalizzazione di mercato, annientata dai continui sell off sul titolo.
Tutto questo, mentre sull’istituto bancario numero uno in Germania pende la spada di Damocle dei derivati, che si aggirano sui 42 trilioni di euro (42.000 miliardi). In un contesto di tassi negativi, sono deboli tra l’altro le speranze di una crescita della redditività.
Ecco così che, dietro la calma e il sangue freddo della coppia Merkel-Schaeuble, i politici tedeschi iniziano a preoccuparsi, e non poco.
Tanto che Bloomberg riporta alcune indiscrezioni, secondo cui lo scorso martedì, 16 settembre, i parlamentari tedeschi della Commissione di Stabilità finanziaria si siano riuniti a porte chiuse per discutere non solo delle regole di Basilea, ma anche del destino di Deutsche Bank. I temi affrontati sono stati, secondo le fonti, la multa Usa e le riserve a cui Deutsche Bank potrebbe attingere, nel caso in cui, quei $14 miliardi, dovesse pagarli tutti. Tra l’altro, il colosso risulta tra i peggiori capitalizzati in Europa, in base agli ultimi risultati degli stress test.
Il sito Handelsblatt ha dedicato un articolo al caso, dal titolo “Deutsche Bank in New Existential Crisis”, ovvero Deutsche Bank in una nuova crisi esistenziale”, riportando come le autorità finanziarie tedesche abbiano reagito con choc alla notizia della maxi multa Usa. E scrivendo come, alla fine, la banca potrebbe essere costretta a far ricorso a un salvataggio di stato per pagare quanto dovuto.
Peccato che le regole dell’Unione europea ormai vietino praticamente le operazioni di bail out, avendole sostituite con la procedura di bail-in. E peccato che la Germania sia sempre lì a ricordare a tutta l’Europa di attenersi alle regole di Bruxelles, facendo la maestra che impartisce lezioni ai suoi allievi.
Deutsche Bank non è solo una spina nel fianco di Merkel. E’ anche una grande fonte di imbarazzo. E i tedeschi sperano davvero che non finisca con il far vergognare Merkel, come fece un anno fa Volkswagen, con lo scandalo dieselgate.