NEW YORK (WSI) – Niente di buono in vista per l’economia Usa, che si appresta a dover far fronte a quella che viene definita come una nuova “Trinità impossibile“.
È quanto spiega in una nota odierna, Rineesh Bansal, un analista di Deutsche Bank, secondo cui al momento l’economia statunitense sta lottando per raggiungere simultaneamente tre obiettivi, salari, inflazione e profitti più elevati.
Il problema – fa notare Bansal – e’ che di questi tre obiettivi se ne possono raggiungere allo stesso tempo solo due. Ad uno bisognera’ necessariamente rinunciare. E a farne le spese, secondo l’esperto, alla fine saranno le azioni e le obbligazioni.
Come? L’analista ricorda che la Fed vuole un tasso di inflazione vicino al target del 2%. Gli investitori invece attribuiscono gran parte del successo del rally post-crisi agli alti profitti raggiunti dalle societa’. Tutto questo mentre i salari della classe media continuano ad assottigliarsi.
La teoria dietro la “Trinità impossibile” è intuitiva. Se i salari dei lavoratori aumentano più velocemente della loro produttività, le aziende Usa che pagano i salari più alti si troveranno di fronte a due scelte: potranno trasferire i costi aggiuntivi ai clienti, portando quindi ad un aumento dei prezzi globali e l’aumento dell’inflazione, oppure li potranno assorbire, riducendo i margini di profitto.
Nell’attuale ciclo politico negli Usa, il declino dei salari della classe media è visto come il problema prioritario da affrontare. Non e’ un caso che i due candidati alle Presidenziali sia a destra (Donald Trump) sia a sinistra (Bernie Sanders) continuano a muovere il consenso popolare intorno a questa idea.
Ma l’aumento dei salari – ricorda l’analista – verrà a discapito dei profitti delle imprese Usa. Ovvero, il fattore che ha sostenuto i mercati finanziari e che, in una certa misura, ha permesso l’economia di risollevarsi nei sette anni successivi alla recessione.
Fonte: Yahoo