Deutsche Bank, dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, avrebbe preso in considerazione una ristrutturazione del debito concesso alla Trump Organization.
Lo scopo, secondo quanto riporta Bloomberg, sarebbe stato quello di evitare il rischio di un default sui 340 milioni di dollari concessi in finanziamenti, nel periodo in cui Trump sarebbe stato alla Presidenza degli Stati Uniti.
I prestiti sono in scadenza nel 2023 e nel 2024. L’ipotesi discussa, sarebbe stata di estenderne la durata al 2025, quando Trump anche in caso di secondo mandato non sarebbe stato più presidente.
Il timore della banca, secondo quanto riferito da Bloomberg, sarebbe stato legato al danno d’immagine conseguente al pignoramento degli asset del Presidente. Al termine di un confronto interno, la prima banca della Germania decise semplicemente di interrompere gli affari con Trump per tutta la durata del mandato presidenziale.
Deutsche Bank preferì interrompere affari con Trump
La storia non è stata commentata da Deutsche Bank, ma il figlio del presidente americano, Eric Trump, ha definito l’articolo “del tutto insensato” dal momento che “praticamente tutti i nostri beni sono di proprietà libera e chiara”. E dei “pochissimi asset che hanno mutui” accesi, esso “rappresenta una piccola frazione rispetto al valore del bene”.
Le scadenze dei prestiti concessi da Deutsche Bank a Trump non sono cambiate dal momento della sua informativa finanziaria sulle precedente alle elezioni, ha verificato Bloomberg.
“I database gestiti dal governo contenenti documenti di proprietà locali a New York, Washington, Chicago e nella contea di Miami-Dade non mostrano alcun cambiamento nei termini”.