Il governo attacca le banche. Il ministro del lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in visita in Calabria all’azienda dell’imprenditore Nino De Masi, ha criticato la condotta di Mps nella vicenda che ha portato al fallimento dell’impresa e poi ha ampliato il discorso al comparto bancario.
“Al Mef, quando ancora io non c’ero, il Monte dei Paschi di Siena ha preso degli impegni e li deve mantenere. Faremo di tutto per farglieli rispettare. Se non lo farà avvieremo tutti gli strumenti che servono (…) Il sistema bancario la deve pagare perché ha avuto un atteggiamento arrogante infischiandosene dei risparmiatori e dello Stato ed è stato protetto da ambienti politici sia in questa regione che a livello nazionale. Se vogliamo sostenere le imprese dovremo ridurre l’arroganza di certe organizzazioni, quelle illegali e anche di alcune legali”.
Parole dure quelle di Di Maio che in occasione della visita a Gioia Tauro dello stabilimento dell’imprenditore Nino De Masi che ha denunciato alcune banche per usura, il ministro sottolinea:
“Noi stiamo con gli imprenditori. Coloro che hanno preso soldi e poi sono scappati non sono amici di questo governo. Noi siamo con imprenditori come De Masi che si sono scontrati prima con la ‘ndrangheta e sono sotto scorta e poi con l’atteggiamento mafioso di alcune banche. Questi non solo vanno difesi ma sono nostri amici. La vicenda di Nino De Masi ci ha dimostrato che la mafia è un atteggiamento e questo atteggiamento a volte lo troviamo nelle organizzazioni criminali ma a volte lo troviamo anche nelle banche, visto e considerato che quello che ha passato questa azienda non è dovuto solo alle organizzazioni criminali ma anche ad un’altra tragica spirale in cui è finita, che è quella del credito, quella dell’usura bancaria”.