Economia

Di Maio: “Il governo non cadrà. Salvini con B.? Un suicidio”

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La revisione al ribasso del tetto del deficit/Pil non rappresenta una sconfitta per il governo, ma servirà a evitare la procedura di infrazione e abbassare lo spread. Ne è convinto il vicepremier Luigi Di Maio, che in in un’intervista al Fatto Quotidiano sottolinea che i miliardi mancanti verranno recuperati dalle pensioni d’oro e dalla dismissione degli immobili.

Un’intervista in cui il leder del M5S ha spazzato via i dubbi sulla tenuta del governo. “Il governo non cadrà e se “Salvini ci molla per B. si suicida” ha detto Di Maio, che non risparmia colpi alla” sinistra che non esiste più” mentre il Pd viene definito “il partito delle lobby, senza identità”. Quanto al Centrodestra, “Forza Italia e Fratelli d’Italia sono assolutamente sovrastimati (…) sono già stati assorbiti dalla Lega”.

Tornando alla manovra, dalle stime tecniche su quota 100 e reddito di cittadinanza emerge che “a platea invariata costeranno di meno”, ha spiegato Di Maio.

“Il reddito, per esempio, costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per Quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno”.

Inoltre

“preleveremo molti più soldi dalle pensioni d’oro. Oltre al taglio in tre scaglioni, 20, 35 e 40 per cento, ci sarà il raffreddamento, cioè non adegueremo al tasso di inflazione le pensioni d’oro. E in questo modo contiamo di recuperare oltre un miliardo. Infine, ci sarà la dismissione degli immobili, che venderemo non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato”.

Quanto alla trattativa con l’Ue, Di Maio ha sottolineato che “se fossimo partiti dal 2, ora saremmo all’1,5”: “Noi vogliamo evitare la procedura di infrazione, ma senza tradire le promesse fatte agli italiani. In questa manovra ci sono anche molti fondi e agevolazioni per le imprese”.

Di Maio ha riconosciuto che la crescita del Pil nel 2019 potrebbe essere inferiore all’1,5% stimato ma ha assicurato che investimenti e platee delle misure non cambieranno.

“Purtroppo la discussione con l’Europa è sul deficit e non sul livello di Pil, e questo già dice molto della situazione attuale”, ha osservato il vicepremier.”Detto questo, l’unico motivo per scendere dall’1,5 potrebbe essere legato alla frenata dell’ultima parte dell’anno, causata principalmente dalle esportazioni. Ma il livello degli investimenti e le platee delle nostre misure non verranno toccati”.