L’Italia non intende rispettare i vincoli di bilancio. Dopo che il vice premier Luigi Di Maio ha dichiarato al Fatto Quotidiano che il deficit pubblico potrebbe superare la soglia del 3% fissata dalle norme europee, il rendimento del decennale italiano è salito ai massimi di tre mesi.
Il tasso dei BTp di riferimento, salito oggi oltre il 3,2% sui livelli più alti da giugno, paga i timori legati alle possibili spese allegre del governo nella prossima manovra finanziaria d’autunno e alla conseguente traiettoria che prenderà il debito pubblico, il secondo più grosso in Eurozona dopo la disastrata Grecia.
La legge di bilancio, la prima della coalizione di governo insediatasi a fine maggio, verrà presentata a fine settembre e questo significa che il prossimo mese c’è da aspettarsi grande volatilità sul mercato secondario italiano.
Tria smentisce Di Maio: non violeremo i patti
Per stemperare la tensione sui mercati, il ministro dell’Economia ha provato a gettare acqua sul fuoco dopo le dichiarazioni di Di Maio, assicurando che l’Italia rispetterà invece i vincoli di bilancio. Giovanni Tria ha assicurato che il piano del governo Conte è quello di continuare a ridurre il rapporto tra debito e Pil e che l’Italia non vuole peggiorare la situazione strutturale del passivo statale.
Il debito è sostenibile e la traiettoria è in calo, secondo Tria, il quale non ritiene che ci sia alcun problema con il debito della terza economia d’Eurozona. E quando il governo farà chiarezza sul suo programma finanziario e sulla legge di bilancio, lo spread con i Bund è destinato a tornare a stringersi.
Lo strategist Jim Reid di Deutsche Bank ha osservato che i Btp sono messi sotto pressione dalle ultime uscite dei politici italiani, i quali sembrano voler continuare a provocare nuove tensioni. Per l’analista stiamo assistendo a “un’escalation della retorica riguardante il possibile conflitto sul budget con l’Unione Europea”.
Il ministro del Lavoro e leader del MoVimento 5 Stelle ha dichiarato che l’Italia non ha alcuna intenzione di abbandonare l’Unione Europea oppure di tornare alla lira, ma che il suo governo esaminerà tutte le misure che sono in corso di discussione sul bilancio europeo e che “bloccheremo” quelle che non vanno bene.
L’altro vice premier, il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha rincarato la dose, assumendo una posizione se possibile ancora più dura di quella di Di Maio, dicendo che “è ora di tagliare i finanziamenti a un’entità inutile“. Il principale motivo di contesa riguarda le politiche per gestire i flussi migratori, con le autorità italiane euro scettiche che sostengono che il resto degli Stati membri debba fare di più per aiutare l’Italia e gli altri paesi del Sud ad affrontare quella che definisce un’emergenza migranti.