Un diamante è per sempre recitava un famoso slogan degli anni scorsi ma pare che adesso non sia così. Complice la congiuntura economica sfavorevole e il crescente successo delle gemme sintetiche, il mercato dei diamanti è in profonda crisi.
Lo testimonia De Beers, controllata di Anglo American e primo gruppo mondiale nell’estrazione di diamanti, che ha riportato un significativo calo delle vendite di diamanti grezzi nel settimo ciclo di vendite con i sightholders in cui ha riportato appena 280 milioni di dollari, 44% in meno rispetto a dodici mesi fa, portando a 2,9 miliardi il bilancio provvisorio per il 2019 (-26%).
Con i partecipanti intermedi del mercato che continuano a ridurre i livelli di inventario dei diamanti lucidati e i livelli di produzione ridotti nei principali centri di taglio, il gruppo De Beers ha offerto ai clienti un’ulteriore flessibilità di approvvigionamento durante il settimo ciclo del 2019″, ha dichiarato Bruce Cleaver, amministratore delegato di De Beers .
La questione più urgente riguarda tuttavia la domanda con le vendite di diamanti tagliati e più in generale di gioielleria che sono sempre più deboli, afflitto dal rallentamento dell’economia, in particolare in Cina. SP Angel citato dal Financial Times afferma:
“Le vendite di diamanti di De Beers rimangono ben al di sotto dei livelli osservati in questo momento lo scorso anno di fronte alla continua incertezza macroeconomica e al rallentamento della produzione di gioielli”, hanno affermato gli analisti di SP Angel. De Beers ha permesso ai suoi clienti di scegliere di non acquistare alcune delle pietre che sono state assegnate in questa asta di vendita, secondo fonti vicine al dossier.
Ma non è solo De Beers che soffre anche Alrosa, colosso statale russo a luglio ha visto crollare le vendite di gemme grezze del 51% in termini di valore, a 164 milioni di dollari.