Diasorin divide gli analisti. Il titolo dell’azienda produttrice di apparati diagnostici continua a incassare giudizi contrastanti in merito al futuro delle quotazioni: il 40% consiglia di accumulare il titolo, il 40% raccomanda un più prudente hold mentre il 20% dice sell. Oggi le azioni si muovono poco sopra i 180 euro per azione, grazie al rally degli ultimi sei mesi (+31%).
In questa fase, l’aumento dei contagi e la prospettiva di un ulteriore peggioramento della situazione epidemiologica, a causa delle varianti, ha favorito i titoli farmaceutici e soprattutto quelli esposti sulla diagnostica del Covid e sulla produzione dei tamponi come Diasorin.
A questo proposito, la società, attiva nella diagnostica del COVID 19, ieri ha confermato la capacità di identificare il virus Sars-CoV-2 dei propri test molecolari anche a fronte della nuova variante Omicron (B.1.1.529). La nuova variante e’ stata individuata per la prima volta in Botswana, a Hong Kong e in Sud Africa, e le sequenze ad essa relative disponibili sul database Gisaid sono state utilizzate per eseguire dei test in silico e verificare l’abilita’ di identificare il virus di tutti i test del Gruppo (Simplexa Covid-19 Direct kit, Aries Sars-CoV-2, Simplexa COVID-19 Flu A/B Direct kit).
Diasorin, gli ultimi giudizi degli analisti
Il titolo ha toccato il massimo storico il 25 maggio 2020 a quota 211,8 euro, nel periodo di uscita dal primo lockdown quando il monitoraggio con i tamponi era la principale arma di contrasto alla diffusione del virus.
Tra gli ultimi giudizi arrivati dai broker che coprono le azioni, solo Banca Akros (accumulate, target price 213 euro) e Alphavalue (add, 207 euro) vedono le quotazioni sopra i 200 euro, tetto abbandonato il 24 settembre scorso. Consigliano un più prudente hold, invece, Intesa SanPaolo e Equita sim, che fissano il prezzo obiettivo rispettivamente a 183,50 euro e 160 euro. Decisamente più pessimisti gli esperti di Morningstar, che suggeriscono di vendere (sell) con un prezzo obiettivo di 119 euro, sotto i livelli attuali.
Pieno di utili: +40% nei primi nove mesi
DiaSorin ha riportato i risultati per i primi nove mesi dell’anno che hanno visto l’utile netto crescere a 229,3 milioni, in aumento del 41,1% rispetto a un anno fa. Nel periodi i ricavi si sono attestati a 858,9 milioni, il 40,8% in piu’ dello stesso periodo 2020. Nel solo terzo trimestre i ricavi sono pari a 343,5 milioni, in aumento del 50,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’andamento delle vendite è stato influenzato dal marcato recupero del business ex-Covid (+8,4% a tassi di cambio costanti e parità di perimetro), con particolare riguardo al test per la Tubercolosi Latente, ai pannelli per la diagnosi delle malattie infettive e delle infezioni gastrointestinali.
Le vendite di test sierologici e molecolari per il Sars-CoV-2 a tassi di cambio costanti e parita’ di perimetro sono state pari a 80,0 milioni (+13,7%). Luminex ha contribuito ai ricavi del trimestre per 91,1 milioni. Alla luce dell’andamento del business nei primi 9 mesi e delle previsioni relative all’ultimo trimestre dell’esercizio, DiaSorin ha fornito una nuova guidance che prevede ricavi in crescita di circa il 40% e un ebitda adjusted margin di circa il 43% mentre la crescita attesa dei ricavi a tassi di cambio costanti e parità di perimetro è pari a circa 18%. A luglio il gruppo aveva indicato di attendersi una crescita dei ricavi compresa tra il 35% e il 40%, pari a circa 1,2 miliardi di euro e un Ebitda adjusted margin pari a circa il 42%.