Economia

Disco verde al decreto taglia-bollette. Ecco cosa prevede

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Via libera del Governo al decreto taglia-bollette. Il disco verde è arrivato ieri al termine del Consiglio dei ministri. L’obiettivo è dare una sforbiciata ai costi delle bollette di luce e gas, che subiranno incrementi fino al 40% dal primo ottobre.

Ecco le misure messe in campo, che si confermano in linea alle attese della vigilia:

1- Rafforzamento del bonus energia per le famiglie in difficoltà economica e con malati gravi. Si tratta di 450 milioni per rafforzare il bonus sociale sulle bollette destinato alle famiglie in difficoltà economica e con malati gravi. Le nuove misure del decreto sulle bollette intervengono a vantaggio degli oltre 3 milioni di persone che beneficiano del del bonus. Si tratta, viene spiegato, di nuclei che hanno un Isee inferiore a 8.265 euro annui, nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli), percettori di reddito o pensione di cittadinanza, utenti in gravi condizioni di salute.

“Per costoro sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta” si legge nella bozza in cui si aggiunge, che per il trimestre ottobre-dicembre, “le agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale sono rideterminate dall’Autorità per energia al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il quarto trimestre 2021, fino a concorrenza di 450 milioni”.

2 – Riduzione degli costi fissi in bolletta. In arrivo poco meno di due miliardi e mezzo per tagliare i costi fissi e tamponare così gli aumenti delle bollette di luce e gas. Nel dettaglio si tratta di 2 miliardi per eliminare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico e di 480 milioni per ridurre gli oneri generali sulla bolletta del gas. Gli oneri di sistema sulla bolletta della luce saranno compensati per 700 milioni con il ricavato delle aste di CO2 e con il trasferimento di 1,3 miliardi alla Cassa per i servizi energetici e ambientali.

3 – Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese con utenze in bassa tensione per 26 milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kw saranno azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema.

4 –  Per tutti gli altri utenti, l’Iva sul gas oggi prevista al 10 e al 22% a seconda del consumo, è portata al 5%.

Bollette:  associazione dei consumatori delusi

Le misure annunciate dal governo non soddisfano l’associazione dei consumatori, che considerate del tutto insufficienti. È di questa idea il Codacons, che si dice pronta a organizzare proteste in tutta Italia.

“Si tratta di palliativi che avranno effetti solo nel breve periodo ma non risolvono il problema delle bollette ne’ eviteranno i futuri rialzi delle tariffe – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per il 2022 le previsioni sono estremamente negative e si attendono nuovi rincari per luce e gas, che non possono essere fronteggiati operando solo sugli oneri di sistema e tagliando l’Iva per soli 3 mesi. A tale situazione si aggiunge la stangata d’autunno che sta per abbattersi sui consumatori italiani, tra forti aumenti dei prezzi al dettaglio, caro-scuola e record della benzina alla pompa, e che potrebbe costare 1.500 euro a famiglia”.

Per tale motivo il Codacons chiede al Governo un pacchetto di misure, che preveda l’abolizione del canone Rai dalla bolletta elettrica, la sterilizzazione dell’Iva su luce e gas per tutto il 2022, lo stop alla fine del mercato tutelato previsto per il 2023 e la ridefinizione dei criteri di calcolo delle tariffe energetiche introducendo meccanismi più equi e in grado di contrastare le speculazioni sui mercati all’ingrosso. “In assenza di misure strutturali le bollette di luce e gas continueranno a salire nei prossimi mesi, con conseguenze negative non solo sulle famiglie ma anche su industria e imprese, con un incremento dei prezzi al dettaglio ed una riduzione dei consumi” – conclude Rienzi.

Sulla stessa linea, l’Unione nazionale consumatori calcola che la misura anticipata dal premier non basterà a sterilizzare totalmente gli aumenti di luce e gas che ammonteranno comunque su base annua ad oltre 100 euro per la luce e 260 euro per il gas.

“Per una famiglia tipo, considerati i dati del secondo trimestre 2021, prima cioè del taglio da 1,2 miliardi avvenuto a giugno, l’annullamento totale degli oneri implicherebbe, su una bolletta media per la luce pari a 562 euro (non riferita all’anno scorrevole), una riduzione pari a 113 euro, a fronte, però, di un aumento teorico (quello prospettato da Draghi del 40% sul prezzo complessivo della luce) di 225 euro. Insomma, la bolletta salirebbe, comunque, su base annua, di 112 euro (28 euro su base trimestrale, a fronte di consumi equivalenti in ogni trimestre)”, afferma l’associazione.

Inferiore l’effetto sulla bolletta del gas, “su una bolletta per la famiglia tipo da 1.028 euro, l’azzeramento degli oneri la abbasserebbe di appena 45 euro, a fronte del rincaro prospettato da Draghi del 30%, pari a 308 euro, con un rialzo finale pari a 263 euro nei dodici mesi“, calcola ancora l’Unc.