ROME (WSI) – I dati sulla disoccupazione italiana sono a luci e ombre ma sicuramente confermano, ancora, come l’Italia rimanga ancora indietro, non solo rispetto al resto dell’Eurozona , ma rispetto all’intera Unione europea.
- Qualche dato positivo non manca. I numeri riportati dall’Istat segnalano che su base annua la disoccupazione ha segnato una forte flessione, pari a -8.1% su base annua. Le persone in cerca di lavoro si sono attestate infatti a dicembre a 2.898.000 unità, in calo di 254.000 unità rispetto a quanto risultava nel dicembre del 2014. É calata lievemente anche l’inattività (-0,1%, pari a -15 mila persone inattive), mentre è salita l’occupazione (+0,5%, pari a +109 mila persone occupate).
- Detto questo, a dicembre il tasso di disoccupazione è salito su base mensile all’11,4%, rispetto all’11,3% di novembre. I disoccupati sono cresciiuti di 18.000 unità rispetto al mese di novembre (+0,6%), e gli uomini con un’età compresa tra 25 e 49 anni hanno incontrato maggiori difficoltà a trovare lavoro. Guardando al dato sulla occupazione, gli occupati a dicembre sono scesi di 21.000 unità rispetto a novembre (-0,1%) attestandosi a quota 22.470.000. Rispetto al dicembre del 2014 ci sono stati +109.000 occupati in più, con un rialzo +0,5%,
- L’Istat ha spiegato i numeri sull’occupazione di dicembre con il calo dei lavoratori indipendenti (-54.000) compensato solo in parte dall’aumento dei dipendenti, in particolare permanenti (+31.000).
- Il tasso di occupazione (56,4%)è rimasto invariato rispetto a novembre.
- Buone notizie dal tasso di disoccupazione giovanile (che si riferisce alla fascia di età compresa tra 15 e 24 anni), e che ha segnato un calo al 37,9%, pari a -0,1 punti rispetto a novembre e in diminuzione di ben -3,3% su base annua. L’Istat ha precisato che il tasso di occupazione in questa fascia di età è del 16,1%. Il tasso di disoccupazione nella fascia tra i 25 e i 34 anni, salito di 0,1 punti su novembre al 17,1% scendendo di 1,2 punti su dicembre 2014. In questa fascia il tasso di occupazione è del 59,7%.
- Importante segnalare che il tasso di disoccupazione giovanile al 37,9% è al minimo degli ultimi tre anni, ovvero dall’ottobre del 2012, quando si attestò al 36,5%. Il dato rimane comunque decisamente superiore a quelli precedenti l’esplosione della crisi finanziaria globale. Basti pensare che nel dicembre del 2007 il tasso di disoccupazione nella fascia tra i 15 e i 24 anni si attestava al 22,2%).
Come interpretare questi numeri? Un paragone con il resto dell’Europa è semplificato dal dato, reso noto sempre in mattinata, relativo alla disoccupazione dell’ Eurozona , che è scesa al nuovo minimo dal settembre del 2011, attestandosi al 10,4% nel mese di dicembre, contro il precedente 10,5%. Nella più ampia Unione Europea, il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 9%.
(Image: Eurostat )
Un quadro forse incoraggiante ma che non può permettere ai leader europei, tanto meno al primo ministro Matteo Renzi di abbassare la guardia. In tutta l’Unione europea, d’altronde, l’esercito di uomini e donne senza lavoro è di 21,944 milioni di persone di cui 16,750 milioni nell’Eurozona. E quasi tre milioni di persone cercano disperatamente lavoro in Italia.
In più, le differenze tra un paese e un altro sono quasi allarmanti: stando ai numeri dell’Eurostat, i tassi di disoccupazione più bassi sono stati riportati nella Repubblica Ceca e in Germania (in entrambi i casi il tasso è al 4,5%), a Malta e nel Regno Unito (entrambi al 5,1%, anche se è necessario precisare che il dato del Regno Unito si riferisce a ottobre).
I tassi più alti sono stati registrati in Grecia (al 24,5% nell’ottobre del 2015) e in Spagna, al 20,8%.
L’Italia poi fa una magra figura se si considera che sempre oggi sono stati diffusi i numeri sul mercato del lavoro della Germania. In questo caso, nel mese di gennaio, stando all’Ufficio di statistica del paese, il numero dei disoccupati è sceso di 20.000 unità, contro le attese di una flessione più contenuta, pari a -8.000 unità. Il tasso di disoccupazione ha testato il minimo record, al 6,2%.
Con il 78% della forza lavoro di età compresa tra 20 e 64 anni che ha una occupazione, la Germania è seconda solo all’80% della Svezia nell’Unione europea. Fattore ancora più importante, l’occupazione tedesca è salita di ben 9 punti percentuali negli ultimi dieci anni, a fronte di un tasso di occupazione che nell’Ue è rimasto nella gran parte dei casi invariato.