ROMA (WSI) – Da un punto di vista squisitamente tecnico è sempre piacevole assistere ed operare su mercati che dimostrano dinamiche chiare e logiche da un punto di vista correlativo. Nella giornata di ieri, con le dovute eccezioni, e con le dovute riserve nel considerarle affidabili in uno scenario di medio periodo, sul fronte valutario abbiamo apprezzato movimenti univoci di rafforzamenti del dollaro americano, il che sarebbe un elemento non da poco che faciliterebbe le scelte operative che, ricordiamo, devono essere comunque sempre improntate su presupposti grafici. Molto più complesso il quadro sulle Borse invece.
Buon dato USA e dollaro up
Il rafforzamento del biglietto verde, generalizzato contro le major, è di per sé un buon fatto per gli operatori del mercato valutario, laddove poi il movimento già partito è andato estendendosi poi in reazione all’ottima pubblicazione relativa alle Abitazioni in Vendita su base mensile negli Stati Uniti, pubblicazione che ha visto un dato in netto miglioramento al +3,4% rispetto alle attese di +1,0% e con un dato precedente rivisto al rialzo al -0,5%. La reattività al dato e la coerenza di una valuta che si rafforza a fronte di una release che premia la sua economia di riferimento, sono entrambi due elementi positivi, tanto più se relazionati all’ottima tecnicalità mostrata ieri da rapporti quali AudUsd ed Eurodollaro stesso.
Il Dow Jones FXCM Dollar Index dopo l’ottimo rimbalzo sul supporto statico a 10.440 punti si è infatti ben riportato a 10.475 da dove, previ potenziali ritracciamenti a 10.460 potrebbe poi ripartire al rialzo, salvo uno scenario giornaliero che ancora mostra potenziali spunti al ribasso.
Il nostro focus odierno sul dollaro americano trova giustificazione in un contesto che proprio questa settimana lo vedrà protagonista assoluto, a maggior ragione. La settimana che vivremo sarà infatti, e non capita spesso, caratterizzata dal meeting del FOMC seguito dopo meno di 48 ore dal report sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. E le premesse viste ieri, in riferimento anche al dato pubblicato, lasciano presagire che i presupposti per assistere ad importanti e massicci flussi di liquidità dollaro-centrici vi siano tutti.
FOMC e Payrolls
Le occasioni per commentare ed approfondire quanto emergerà dagli eventi macro della settimana non mancheranno certo ma può valere la pena procedere ad una sorta di veloce avanscoperta. Per quanto concerne la Fed, è lecito fin d’ora attendersi nessun cambiamento significativo sul fronte di politica monetaria, laddove invece sarà necessario focalizzarsi su wording e riferimenti alla nuova “qualitative” forward guidance. Tecnicamente la Federal Reserve dovrebbe procedere ad un ulteriore taglio del Quantitative Easing di 10 miliardi di dollari, portando dunque il livello a 45 miliardi mensile ed è verosimile che i recenti ottimi sviluppi sul fronte macro possano fare sì che i toni che si andranno ad utilizzare saranno più hawkish.
Per quanto riguarda i dati sul lavoro anche qui è lecito attendersi ulteriori e sostanziali miglioramenti sul fronte occupazionale, sia per quello che concerne i nuovi posti di lavoro creati che per il tasso di disoccupazione, anche se decisamente più arduo diviene operare su quella che di fatto è una pura e semplice previsione di dati che spesso può rivelarsi sterile.
E’ importante però legare dal punto di vista del ragionamento quelli che saranno i dati e gli sviluppi macro alle reazioni del dollaro americano e abbiamo ragione di credere che, come apprezzato ieri, queste ultime potranno essere piuttosto in linea con i primi, laddove invece lo scenario su Borse ed oro, tanto per citare i benchmark, risultano ben più controverse e tutt’altro che facilmente interpretabili da un punto di vista tecnico. Va inoltre ricordato che, ma il particolare è di secondo piano, storicamente maggio rappresenta uno dei migliori anni per il dollaro americano che si è sistematicamente rafforzato in questo mese negli ultimi dieci anni. In quest’ottica varrà la pena seguire il dato sulla Fiducia dei Consumatori la cui pubblicazione è prevista per le 16 e naturalmente, per chi seguisse ed operasse sulla sterlina, la release sul Prodotto Interno Lordo del Regno Unito alle 10.30.
QUADRO TECNICO
EurUsd: la price action del cambio, se si parte da valutazioni del grafico giornaliero, ci restituisce un quadro che conferma il rialzo se consideriamo ancora una volta l’importanza dell’area di supporto a 1,3810. Le importanti vendite avvenute nel pomeriggio di ieri sono infatti andate, più che altrove, a ricoprirsi prontamente per consentire ottime ripartenze che ora si pongono nuovamente l’obiettivo dei primi massimi relativi a 1,3880. Possibili dunque degli strappi che potranno permetterci di guardare ad area 1,3910, verso i quali i presupposti tecnici sussistono in analisi multiframe. Resta da privilegiare inizialmente uno scenario di tenuta della resistenza che porterebbe dunque a vendite suffragate da buon RR proprio a 1,3880 riguardando area 1,3850 in primo luogo. 1,3830 il livello successivo e degno di nota.
EurJpy: lo scenario giornaliero ci ha mostrato per giorni uno stucchevole susseguirsi di doji e hammer di test del supporto in area 141 che ancora una volta ieri è stato testato per consentire però, questa volta, ottime ripartenze con rottura del livello di 142. 142,60 è il livello tecnico a cui guardare ora, prima del potenziale formarsi di divergenza ribassiste regolari prezzo-stocastico per ribassi di preve della price action sempre guardando ad area 142 e il successivo e vicino livello di supporto a 140,80.
GbpUsd: dunque nuovi massimi per il cambio in grado di arrivare a 1,6840, per poi ritracciare in maniera importante anche sotto il livello di 1,6815 che ora rappresenta la resistenza di breve da monitorare con attenzione. La doji giornaliera è di per sé esplicativa del meccanismo di falsa rottura del prezzo e indecisione, quest’ultima potenzialmente risolvibile con le prossime release macro a cominciare proprio da quello di questa mattina. Continuiamo a ritenere l’area che va da 1,67775 a 1,6790 come quella in grado di massimizzare il rapporto rischio/rendimento in ottica di acquisto per i livelli di approdo pocanzi citati. Nel breve si potrebbe tuttavia pensare a stop entry in acquisto su rottura della congestione notturna sopra 1,6815.
AudUsd: grande precisione del cambio apprezzata ieri, dopo l’ottimo approdo a 0,9315 e le successive ed importanti vendite fino ai supporto a 0,9250. La figura di riferimento resta ancora il canale rialzista tracciabile dai minimi di gennaio e che vede proprio nell’area compresa tra 0,92 e 0,9250 la confluenza tra livelli statici e il livello dinamico di supporto. Considerabile dunque quest’ultima una zona di acquisto per l’ottimo RR e il potenziale formarsi di divergenza rialziste H8 ed H4 proprio in ripresa di 0,93 in prima istanza. Fondamentale però attendersi strappi al ribasso sotto 0,92 che condurrebbero a copiosi sell verso area 0,9135. 0,9250 dunque spartiacque nel breve.
Ger30 (Dax): vera e propria altalena quella vista ieri sulle Borse, tutt’altro che facile da gestire a livello operativo. Le conferme però sono arrivate dall’ottima tenuta di area 9.390, livello dal quale sono partiti nuovi acquisti che stanno trovando conferma verso area 9.555 da cui, con stop in pari a attenzione a possibilità di ulteriori break rialzisti, pensare a nuove vendite verso 9.490.
XauUsd (Oro): scenario controverso anche quello sull’oro che sul grafico giornaliero ci mostra però una divergenza regolare rialzista tra il prezzo e l’oscillatore stocastico che suggerirebbe nuovi acquisti proprio da area 1.290 verso in primo luogo 1.308. Possibili però, bel breve, nuovi ribassi proprio a saggiare area 1.290 con estensioni a 1.283 non da escludere prima di nuovi acquisti.
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