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Dollaro mette sotto pressione utili Usa, trader indifferenti

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NEW YORK (WSI) – Il rafforzamento del dollaro continuera’ a dare filo da torcere alle aziende americane con una forte esposizione sui mercati esteri. Un dettaglio non irrilevante quando si pensa al futuro della redditività della corporate America. Ma a quanto pare l’argomento non sembra essere considerato un ostacolo per la maggior parte degli asset manager, che continuano a investire, come se il problema non esistesse.

“Nel 2016 la situazione diventerà ancora più evidente in concomitanza con l’avvio delle politiche restrittive della Fed”, scrivono gli analisti di BlackRock, che anticipano un inasprimento delle pressioni sulla redditivita’ dei gruppi a stelle e strisce.

Tutto questo mentre lo S&P 500 ha messo a segno nel mese di ottobre un incremento dell’8,3%, chiudendo così il miglior mese da quattro anni.

L’indice ICE US Dollar, che traccia l’andamento del biglietto verde, continua a muoversi in rialzo dal 2011. Nell’ultima settimana i guadagni sono stati del 2% sull’ipotesi che la Fed alzera’ i tassi a dicembre.

Dal punto di vista degli utili, la situazione appare meno brillante. Nel terzo trimestre, le società che hanno alzato il velo sui conti hanno mostrato un calo degli utili netti del 2,2%. Una percentuale che scende al 10,6% per quei gruppi che realizzano più del 50% del giro d’affari all’estero (dati Fact Set).