Prosegue anche nella seduta di oggi l’apprezzamento pressoché generalizzato del dollaro sui mercati valutari grazie ai positivi dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti risultati migliori delle attese e comunicati lo scorso venerdì.
Dollaro, dove può andare la corsa
Sui mercati valutari il cambio EurUsd si è portato anche oggi sotto quota 1,18, poco distante dall’importante supporto a 1,1738. E quali sono i prossimi obiettivi della corsa del dollaro?
Dal punto di vista tecnico, evidenziano gli analisti di Mps Capital Services, la rottura confermata del supporto fornirebbe una maggiore spinta al ribasso verso 1,16 e poi 1,1448, mentre al rialzo la resistenza statica fondamentale è quella posta a quota 1,1945.
Gli analisti evidenziano poi che l’oscillatore di breve sta uscendo dall’area di ipercomprato, mentre quello di medio periodo è in ipervenduto e questo suggerirebbe una pausa del movimento.
Infine da Mps Capital Services evidenziano che sul fronte speculatori, la scorsa settimana le posizioni nette lunghe di euro sono rimaste poco variate, sebbene restino poco distanti da una fase di neutralità. Continuano invece a ridursi le posizioni nette lunghe di euro sterlina, dirigendosi verso la neutralità.
Franco svizzero e dollaro australiano in evidenza sul Forex
Sui mercati valutari in evidenza anche il franco svizzero, con il cambio EurChf che venerdì è tornato a salire chiudendo la settimana con un lieve deprezzamento della valuta elvetica.
Gli analisti di Mps segnalano che la scorsa settimana i depositi presso la Banca Centrale svizzera (particolarmente monitorati per avere indicazioni su possibili interventi delle autorità monetarie) hanno registrato l’incremento maggiore da metà giugno. Il portavoce della SNB ha rifiutato di commentare il dato, ma tale aumento potrebbe essere un segnale di tentativi di far deprezzare la valuta da parte delle autorità elvetiche.
Tra le altre valute, nonostante la debolezza dei metalli industriali, gli analisti evidenziano che anche il dollaro australiano si è apprezzato beneficiando dell’atteggiamento meno accomodante del previsto da parte della Banca centrale australiana (RBA). Nei giorni scorsi l’istituto ha, in modo inatteso, confermato di volere mantenere il ritmo programmato di riduzione del suo piano di quantitative easing.
Continua a soffrire la lira turca in vista della decisione della banca centrale attesa lasciare invariati i tassi. Nonostante il forte rialzo dell’inflazione, il Presidente Erdogan è tornato a invocare un taglio dei tassi.